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Javier Hernandez, per tutti il Chicharito. Nel corso degli anni, il nome di battesimo di questo attaccante messicano di 30 anni è passato sempre più in secondo piano, mentre lui si è affermato al mondo con questo particolare soprannome (derivato da quello del padre, chiamato "Chicharo", ovvero pisello, a causa dei suoi occhi verdi) fino al punto di farselo scrivere sulle maglie dei prestigiosi club in cui ha militato. Dopo gli esordi col Chivas de Guadalajara, squadra della città natale, la consacrazione arriva grazie al Manchester United che lo acquista nel 2010 e dove milita per cinque anni realizzando 37 reti. Nel 2014 passa al Real Madrid dove segna comunque 7 reti in una stagione non troppo fortunata prima del ritorno ad altissimi livelli nel 2015/2016 con il Bayer Leverkusen con il quale disputa la miglior stagione europea di sempre: 22 reti in 37 presenze; un altro anno in Germania condito da tante marcature e poi il ritorno in Inghilterra, con la maglia dell'ambizioso West Ham, dove al termine di una stagione difficile per gli Hammers gioca nelle 3 competizioni nazionali 33 gare con 8 reti. Ottimo il suo rapporto col gol anche in Nazionale dove viaggia ad una media di quasi un gol ogni due partite - 49 in 101 presenze - e ha di recente superato Borgetti come miglior cannoniere della storia con la maglia messicana; con il Mondiale di Russia 2018 da giocare, il Chicharito non vuole certo fermarsi qui.