La difesa a tre

di Luca Pisinicca

stramaccioni

Difesa a tre che passione, verrebbe da dire, guardando con attenzione la nuova geografia tattica della seria A. Un tempo coloro che adottavano questo credo calcistico erano pochi e considerati per lo più dei rivoluzionari rispetto alla maggior parte degli allenatori, più inclini alla consueta e canonica difesa a quattro.


Ma da un po’ di tempo qualcosa è cambiato e in questa stagione è scoppiato un autentico boom. 3-5-2, 3-4-1-2, 3-4-3: il comune denominatore è sempre lo stesso, la difesa a tre. Mezza serie A ormai adotta questa tipologia di gioco, che apparentemente può sembrare più spregiudicata, in realtà spesso e volentieri nasconde un modulo ancora più coperto della difesa a 4, con i due esterni di centrocampo, sia essi di un linea a cinque o a quattro, che in fase difensiva arretrano andando a rafforzare nei numeri e nella sostanza il pacchetto arretrato. Un modulo che di fatto sta raccogliendo proseliti.


La Juve di Conte lo ha adottato già dallo scorso anno, e con grandi soddisfazioni, mentre Mazzarri e il suo Napoli ne sono autentici precursori. Ad inizio campionato anche Stramaccioni ha ridisegnato la sua Inter a 3 dopo qualche risultato negativo di troppo. Presto si è piegato a  questa causa anche il tecnico della Lazio Petkovic, da sempre convinto assertore del 4-4-2. Ma ci sono anche Sampdoria, Chievo, Genoa, Udinese, Bologna e Siena, tutte allineate alla nuova moda del calcio italiano.


Chi è rimasto ancorato sulle proprie posizioni è Zeman, ma le idee del boemo alla lunga sono naufragate e così al folto gruppo si è aggiunta anche la nuova Roma di Andreazzoli 

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  • pubblicato20.02.2013
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