Zenga: "Inter? La Samp è un punto d'arrivo"

E su Mourinho: "E' il n.1, potrebbe fare il professore universitario"

1444035460901_46318375.jpg"Un futuro sulla panchina dell'Inter? Considero il mio punto di arrivo la Sampdoria, mi ha fatto piacere essere accostato all'Inter e mi hanno fatto piacere i cori dei tifosi nerazzurri".

A chiarire i suoi progetti per il futuro è il tecnico blucerchiato Walter Zenga che ai microfoni di 'Radio Anch'io sport', su Radio1, è tornato sulla sfida contro i nerazzurri di ieri a Marassi, match in cui 'l'uomo ragno' ha incontrato il suo passato.

"Io sono interista, non me ne voglia nessuno. Poi come seconda squadra ho sempre avuto la Samp, sono anche andato a vedere la finale a Wembley, e infine ci ho giocato. Sono felice perché qui sento qualcosa. Se quella contro i nerazzurri è stata la nostra miglior partita in stagione? Per me la partita più bella è quella dove si vince. Voglio vedere la classifica salire poi è chiaro che le prestazioni portano anche i punti. Ieri abbiamo visto che l'Inter ha più possesso palla e un centrocampo molto fisico dove fanno valere molto al loro personalità, sapevamo che avremmo avuto meno possesso ma non ci può interessare di meno", prosegue Zenga che aggiunge: "Il nostro rammarico è quella palla gol di Muriel, se avesse segnato la partita sarebbe finiva lì".

"Tra me e i giocatori c'è un rapporto di onestà, sanno che c'è un rapporto aperto al 100%. Ci diciamo tutto e condividiamo tutto -prosegue Zenga- Un tecnico incide se riesce a trovare il cuore della squadra e io penso di averlo trovato. Della difesa di ieri l'anno scorso c'era solo il portiere, a metà campo c'era solo Soriano, abbiamo cambiato tanto inserendo molti giovani. Eder e Soriano sono importanti per noi perché si sono adattati e hanno dato tanto per uscire dal momento difficile dopo il preliminare di Europa League".

L'allenatore della Samp, che ha avuto diverse esperienze  in campioanti esteri, dà poi un giudizio sulla Serie A: "Forse non sarà il campionato più bello ma sicuramente è il più difficile. Di negativo c'è che ci sono ancora gli stadi del 1990 -sottoline ail mister che poi parla delle critiche-. Nei mie confronti c'è sempre prevenzione, un paio di giorni fa si è detto che i miei allenamenti sono soft abituato ai 40 gradi di Dubai. Sono venuto in Italia per sfidare me stesso".

Tra le note positive in casa blucerchiata il centrocampista brasiliano Fernando. "Ha 23 anni, è giovanissimo. Lo abbiamo voluto perché contiamo molto su di lui, lavoriamo su di lui perché sia più determinante nelle verticalizzazioni, ieri ha fatto assieme a Soriano e Barreto una partita sontuosa, hanno corso più di 10 km a testa giocando mille contrasti e ribaltando tante situazioni".

Infine sull'utilizzo di Antonio cassano. "Bisogna valutare il fatto che Antonio ha giocato l'ultima partita da titolare a gennaio, si è allenato per conto suo ma non vuol dire che sia in forma".

"La favorita per lo scudetto? E' difficile dirlo, onestamente ho incontrato Napoli, Roma e Inter, e chi mi ha impressionato di più per adesso è la squadra giallorossa".

"Mourinho resta in assoluto il migliore, nel bene e nel male. Ha una capacità assoluta di gestire le situazioni più complicate creando una empatia pazzesca nello spogliatoio". Non ha dubbi su quale sia il suo tecnico di riferimento l'allenatore della Sampdoria.

"Se vogliamo parlare di Mourinho allenatore basta guardare ai trofei -prosegue l'ex portiere- veniva da una non carriera di giocatore e ha portato il Porto a vincere. Poi all'Inter ha avuto una annata dove ha vinto tutto, come comunicazione è il numero uno, potrebbe fare il professore universitario".

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  • pubblicato05.10.2015
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