"Caso Barzagli? Sono sorpreso"

Ventura: "E' un professionista esemplare, ma nulla di concordato"

1490637525238_GettyImages-658393376.jpg "Sono rimasto stupito dal 'caso': in Nazionale non si può concordare alcune cose, se un giocatore ha dei problemi lo comunica. E' venuto perché c'era una gara importante con l'Albania poi ha chiesto se poteva avere questi tre giorni perché ha dei problemi a casa di natura personale con la moglie. Mi ha detto 'sono sempre in ritiro, devo risolvere'. Se ce lo avesse chiesto prima di venire avremmo preso in considerazione la sua non convocazione". Cosi' il ct della Nazionale, Gian Piero Ventura, parlando del 'caso' Andrea Barzagli alla vigilia dell'amichevole con l'Olanda.

"Prima ne ho parlato col gruppo, perché e' una cosa anomala, ma stiamo parlando di Andrea Barzagli, il professionista per antonomasia. Poi mi ha stupito la cosa a 360 gradi, anche per la foto. Per me il discorso e' finito una volta che si esce da Coverciano, non c'era nulla di concordato e ne' ho sentito la Juventus. Noi abbiamo deciso di andargli incontro. Quello che è successo dopo non lo so. Mi hanno fatto vedere la foto con l'orario delle tre al mattino, ma Andrea mi ha chiamato subito e ha chiarito. Altrimenti sarei rimasto deluso, lui è un grande professionista".

LA SFIDA ALL'OLANDA: "Domani abbiamo l'occasione per capire quanto lavoro c'è da fare e capire se quello fatto fino ad oggi ha un senso. Sono sicuro che domani troveremo una squadra determinata e aggressiva, domani voglio capire chi siamo e cosa vogliamo". 

LE CRITICHE DI SACCHI: "C'e' delusione e curiosita'. Delusione perche' ho sempre considerato Arrigo un punto di riferimento per il calcio e vorrei rimanesse tale. La curiosita' mi ha portato a rivedere due partite di Usa 1994, Italia-Irlanda, dove il primo tiro c'e' stato al 70', e poi Italia-Messico, che si commenta da se'. Magari si e' confuso, forse le cose che ha scritto si riferivano al Milan, e allora sono perfettamente d'accordo. Alla base di tutto ci vuole rispetto" 

CASO PELLE': "Se sono arrabbiato con Pelle'? No, sono dispiaciuto. Sta facendo la sua carriera e se fara' benissimo siamo sempre aperti a qualunque soluzione. Hoedt? Sta facendo bene al suo primo anno in Italia ed ha la stima dei suoi compagni, ed il fatto che sia in Nazionale ne e' la conferma". 

GRUPPO: "Non ci sono delle gerarchie, perche' e' un gruppo che sta nascendo.Ci sono delle certezze, e cioe' giocatori di esperienza, e tanti giovani che stanno crescendo - spiega in conferenza stampa il tecnico azzurro - Li stiamo aspettando e ci sono tutti i presupposti per fare qualcosa di importante. E' il campo che lo dira' ma sono estremamente fiducioso: basta vedere l'entusiasmo e l'umilta' che hanno, cose fondamentali per diventare grandi calciatori".

PAROLA A DE ROSSI: Raggiunto a Palermo Paolo Rossi come goleador in Nazionale (20 reti) dopo il rigore trasformato contro l'Albania, domani per il centrocampista giallorosso arriva un altro prestigioso traguardo: ad Amsterdam il centrocampista della Roma sara' capitano (giochera' Donnarumma e non Buffon) nella serata delle 112 presenze in azzurro, le stesse di un mito come Dino Zoff. L'orgoglio di appartenere ancora all'Italia lo testimonia nella conferenza della vigilia dell'amichevole contro l'Olanda. "Manca un anno e passa al Mondiale, non sappiamo come arriveremo li' e quali saranno le similitudini con altre squadre. Non diro' mai che assomigliamo alla Nazionale del 2006 perche' non sarebbe saggio, ma credo ci sia molto di quella che ha lasciato Conte e questo e' il complimento migliore che posso fare. Perche' siamo tutti quelli li', chi si inserisce ha la stessa attitudine, il ct e' simile avendo cura per l'aspetto tattico, insomma c'e' un filo conduttore con quella di Conte" .

Per nulla rammaricato per aver vinto poco con la Roma, scelta con il cuore. "Mi dispiace non aver vinto con la Roma ma vivo bene la mia permanenza in giallorosso, consapevole quando ho fatto la scelta che restando avrei vinto meno ma non ho rimpianti, e' stata scelta di cuore. Forse professionalmente non e' stata la cosa migliore se la guardiamo dal punto di vista delle vittorie, ma lo sappiamo tutti. Dispiace non aver vinto, ci siamo andati vicini tante volte, ma andarci vicino tante volte significa essere molto lontani. Certo, c'e' un certo rimpianto quando stai sul divano e vedi le finali di Champions e dici peccato non aver giocato mai queste gare, ma quelle soddisfazioni me le sono tolte con la nazionale vincendo il Mondiale e qualche serata importante con la Roma c'e' stata anche" le parole di De Rossi.
 
Questa Nazionale, paragonata a quella di Conte, pero', promette bene anche per i giovani che si stanno inserendo e che non sembrano per nulla delle meteore. "C'e' sempre stata la tentazione di identificare i giovani a noi piu' anziani. Questa volta ho la sensazione che ci siano giovani destinati a stare in pianta stabile in azzurro. Con Donnarumma parliamo quasi di una certezza, con Verratti di una certezza. Poi stara' a loro confermarsi. I due attaccanti, Belotti e Immobile, sono due che sembrano avere qualita' e fame giusta. Gagliardini, che non ha ancora esordito, sembra uno destinato a diventare un pilastro di questa squadra, e' un giocatore che gia' dalla prima volta che l'ho visto giocare mi sono accorto che aveva qualcosa di diverso ed inoltre e' un bravissimo ragazzo. Spero che una volta che lasciamo noi o anche con noi si ritagli il suo spazio perche' e' davvero molto forte".

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  • pubblicato27.03.2017
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