Suarez: "Trattato come un criminale"

Nella sua autobiografia l'uruguaiano ricorda così il morso a Chiellini

1415794740915_Resp.jpg"Mi hanno trattato come un criminale".

E' la confessione che Luis Suarez ha fatto nella sua autobiografia di cui il quotidiano spagnolo Sport riporta delle anticipazioni. Il giocatore uruguaiano, nel libro 'La mia vita, Luis Suarez' spiega come abbia dovuto pianificare bene tutti i suoi movimenti durante i quattro mesi di squalifica per il morso rifilato a Giorgio Chiellini in Italia-Uruguay ai Mondiali in Brasile, per evitare di essere braccato in attività legate al calcio: "Ho dovuto firmare il contratto quasi clandestinamente, senza che diventasse una questione pubblica".

Il neo attaccante del Barcellona ricorda poi una dichiarazione del suo allenatore quando finalmente si è unito alla squadra: "Bene, lo hanno finalmente tirato fuori da Guantanamo per essere con noi in allenamento. Tutti hanno  applaudito il prigioniero liberato" e io "ho cercato di non arrossire per essere al centro dell'attenzione".

Ancora Suarez scrive nel suo libro: "Le persone parlano di me come se fossi un giocatore problematico, ma dovrebbero parlare con i miei colleghi e cercare di trovare uno solo che la pensi così". Parlando del suo approdo al Barcellona, infine, Suarez ha ammesso che "Se ci fosse stata una clausola 'morso' l'avrei firmata lo stesso. Ma non c'era alcuna mancanza di fiducia in me".

"Ho fatto un errore. È stata colpa  mia. Mordere spaventa un sacco di gente, ma è relativamente innocuo o almeno negli incidenti in cui sono stato coinvolto", conclude riferendosi ancora al morso a Chiellini.

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  • pubblicato12.11.2014
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