Per Sportradar nessuna falla

Il vice presidente di Lega Pro: "Gli "alert" sono stati tutti segnalati"

1432033050673_463494706.jpg"In Lega Pro al momento siamo a conoscenza solo di quello che leggiamo. Di certo posso dire che la Lega Pro, fin dalla stagione sportiva 2010-2011, ha iniziato la collaborazione con Sportradar, una società svizzera che collabora anche con l'Uefa, e che per conto della stessa controlla sia le competizioni della Champions che dell'Europa League e attraverso l'Uefa controlla tutti i campionato di Serie A e B di tutti i 54 paesi Uefa".

Sono le parole del Vice Presidente della Lega Pro, Antonio Rizzo, sulla nuova inchiesta sul calcioscommesse, denominata 'Dirty Soccer' coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che ha colpito club di Lega Pro e Serie D.

"Noi siamo stati i primi in Italia ad avvalerci delle collaborazione con Sportradar e fino ad oggi non si sono manifestate falle in questo meccanismo. Laddove sono stati rilevati i cosiddetti 'alert' i nostri funzionari hanno provveduto a segnalare la questione ai preposti uffici del Ministero degli Interni e alla Procura federale. Questo è il compito che deve svolgere l'organizzatore della manifestazione", ha sottolineato Rizzo che ha spiegato che "come Lega siamo vicinissimi, sostenitori delle forze dell'ordine e degli organi di giustizia che controllano questo tipo di attività e che collaborano al miglioramento diffuso del calcio italiano e non solo". 

La Lega Pro si sta ora "mettendo in contatto con Sportradar" per capire qualcosa in più, pregandoli "di dare il loro contributo". "La Lega Pro è sempre particolarmente attenta, a livello non solo di regolarità e legittimità, ma anche di deontologia nell'espletamento delle funzioni di ogni organo. Sicuramente riuniremo un Consiglio direttivo per fare le nostre valutazioni e per eventuali provvedimenti. Certamente ci saranno poi i passi anche della Procura federale".

Sono decine le partite combinate, almeno 30 le squadre coinvolte: vi sarebbero Pro Patria, Barletta, Brindisi, L'Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor Lamezia, Sant'Arcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas, San Severo. L'inchiesta  a preso il via dalle intercettazioni di Pietro Iannazzo, elemento di vertice della 'ndrangheta di Lamezia Terme, considerata dagli inquirenti una cosca 'd'elite della mafia imprenditrice'.

"Certamente questo ci porta ad una ulteriore attenzione, perché sono evidenze che non possono sfuggire, ma non possiamo fare salti in avanti, dobbiamo vedere quale è la diagnosi, la prognosi e la cura, secondo noi", ha concluso Rizzo.

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  • pubblicato19.05.2015
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