Per Lotito rischio decadenza

Il patron di Lazio e Salernitana è indagato per "tentata estorsione"

1433967631270_455316978.jpgClaudio Lotito indagato per "tentata estorsione", gli uomini della Digos che irrompono nei suoi studi ma soprattutto che monopolizzano la giornata in Figc, a via Allegri. Cronaca di un'inchiesta che dopo quattro mesi di indagine sta portando i suoi primi risultati. Lo scossone che rischia di produrre sugli equilibri della politica del pallone rischiano di essere devastanti. Oggi sono state quasi dieci ore di terremoto in Federcalcio, dove il pm Vincenzo D'Onofrio ha ascoltato il numero uno federale Carlo Tavecchio come persona informata sui fatti: "Ho dato delle risposte - ha chiarito il presidente della Figc in serata -, ci sono stati chiesti dei documenti che abbiamo consegnato. Non abbiamo nessun problema dal punto di vista della trasparenza e della correttezza".
 
Al termine della giornata gli uomini della Digos coordinata dalla stessa Procura di Napoli, hanno portato via diverso materiale, tra file digitali e faldoni cartacei. In tarda serata lo stesso Lotito ha fatto irruzione in via Allegri ma sembra solo per svolgere la sua consueta attività di lavoro: "Confido che la magistratura - aveva poco prima fatto sapere tramite comunicato -, nella quale ho da sempre la massima fiducia, possa in breve tempo chiarire positivamente la mia posizione al fine di trasformare i miei accusatori in accusati". Il patron di Lazio e Salernitana, nonché consigliere federale della Figc, e' indagato per "tentata estorsione", ai danni di diversi presidenti di Lega Pro. 
 
Un'attività che si spiegherebbe con l'acquisizione di una presunta posizione dominante, sia nelle Leghe che in Figc. Ma se l'inchiesta della Procura di Napoli, con tutti i suoi tempi biblici, sembra solo all'inizio, quella della Procura federale comandata da Stefano Palazzi a breve dovrà arrivare alla sua conclusione. Il 16 giugno prossimo (martedì), scadrà il termine di 120 giorni di indagine come da nuovo codice di giustizia. Palazzi, che ha ascoltato sia Iodice che Lotito (la settimana scorsa) aveva chiesto una proroga di ulteriori 40 giorni al Superprocuratore del Coni, Enrico Cataldi. Oltre non si può andare, la settimana prossima terminerà l'inchiesta federale e Palazzi dovrà decidere se deferire Lotito o se archiviare la sua posizione. In caso di condanna passata in giudicato superiore ai 3 mesi e mezzo (ne ha già collezionati otto e mezzo di inibizione), per Lotito scatterebbe automaticamente la decadenza da tutte le cariche di rappresentanza federale. Sarebbe uno scossone decisivo per gli equilibri, divenuti molto instabili, in seno all'attuale maggioranza. 

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  • pubblicato10.06.2015
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