La corsa della Juve verso lo scudetto

di Stefano Bizzotto

juve

Quello che doveva essere un gran premio della montagna di seconda categoria, se non di prima, si è trasformato in qualcosa di simile ad una tappa di trasferimento. Verso lo scudetto. La Juventus che dribbla anche l’ostacolo Udinese (il più insidioso, sulla carta, da qui alla fine, Roma a parte) è una squadra che può permettersi il lusso di lasciare in panchina Tevez e Vidal.


Davanti, Conte ha proposto Giovinco e Llorente. Per la seconda volta assieme dal primo minuto. Contro il Chievo fu 3-1, e uno dei gol lo firmò lo spagnolo. A Udine, sono andati a segno tutti e due. E’ stata, soprattutto, la partita di Giovinco. Non segnava in campionato dal 6 ottobre (Juventus-Milan 3-2): avrebbe potuto farne tre in un colpo solo. Gol con il sinistro (bellissimo), palo con il destro. Non sono in tanti, anche a questi livelli, a poter esibire una simile facilità di tiro.


In quanto a Llorente, nel flipper davanti a Scuffet ha infilato la pallina del game-over. 2-0 e pratica archiviata. Gol numero 14 per l’ex Athletic Bilbao. Festeggiato da Antonio Conte con un trasporto degno di una finale di coppa europea. Segno che il tecnico sentiva, eccome, l’impegno in terra friulana. La sua Juve ha inanellato la vittoria numero 28 in campionato: eguagliata un’altra Juventus, quella del 49-50. E mancano ancora 5 giornate. Così come quota 100 (punti) resta un traguardo alla portata. Potrebbe negarglielo la Roma, nello scontro diretto del 9 maggio, che però difficilmente conterà ancora per lo scudetto.

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  • pubblicato15.04.2014
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