La Spagna ai piedi di Isco

Il Ct Lopetegui ha vinto lo scetticismo e lanciato l'asso del Real

1522243302081_GettyImages-921905782.jpgLa Spagna del calcio gongola, dopo il 6-1 rifilato ai 'cugini' dell'Argentina che, sebbene privi del fuoriclasse Leo Messi, dal 1993 (contro la Colombia in casa) non subivano lezioni così severe.

Anche in termini numerici. Una serata esaltante da una parte, deprimente dall'altra, quella del Wanda Metropolitano di Madrid, con le immagini delle smorfie in tribuna dello stesso asso del Barcellona dopo ogni gol che hanno fatto a gara con i volti sorridenti dei beniamini di casa e l'esultanza di Isco Alarcòn, il fantasista che aveva già umiliato gli azzurri nelle qualificazioni mondiali.

Doppietta contro l'Italia, tripletta all'Argentina.    

Ma il segnale, chiaro, preciso e diretto, è arrivato da tuttala 'Rocha' che, da quando è stata eliminata dall'Europeo in Francia proprio dagli azzurri, ha sempre vinto e, nella stragrande maggioranza dei casi, pure convinto.

"Abbiamo disputato una grande partita e sono contento per la mia prima tripletta in Nazionale - ha affermato Isco, uno di quei giocatori che, nella propria squadra di club - il Real Madrid doppio campione d'Europa e del mondo - fatica a trovare spazio da titolare.

"Malgrado il risultato - spiega il fantasista 'blanco' - l'Argentina ci ha reso la vita difficile, perché è stata molto aggressiva: secondo me ha un grande futuro. Non dimentichiamo che era solo una partita di preparazione alla Coppa del mondo in Russia".    

Priva del miglior metronomo, il barcellonista Sergio Busquets, la Spagna guidata dal ct Julen Lopetegui ha mostrato continuità, impegno, determinazione e una magnifica verve realizzativa. Niente sconti agli avversari e sei gol per gradire, trascinata da un Isco che ammette di sentirsi molto aproprio agio nella 'Rocha'.

"Quando non hai continuità con la tua squadra i club, le partite con la Nazionale ti danno la vita, qui ho la fiducia dell'allenatore, a Madrid forse non l'ho meritata. Voglio dimostrare di essere un buon giocatore. Julen mi mostra la fiducia con le presenze, il minutaggio, un calciatore ha sempre bisogno di fiducia. E adesso devo meritarmi anche la fiducia di Zidane".    

Lopetegui nel luglio 2016 ereditò la Nazionale spagnola da Vicente Del Bosque - un Mondiale e un Europeo aggiudicati - dovendo vincere tutto lo scetticismo che lo circondava. Una Nazionale da rifondare, la Spagna, soprattutto da svecchiare, dopo il fallimento all'Europeo in Francia. Ma soprattutto una qualificazione per la Russia da conquistare in un girone con l'Italia.

Il ct basco ha vinto tutte le scommesse e adesso si presenta al torneo iridato con le credenziali giuste per stupire.

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  • pubblicato28.03.2018
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