La Serbia gela l'Albania, uno-due Kolarov-Ljajic

Gli ospiti 'vendicano' il 3-0 a tavolino per i fatti di Belgrado

1444340237430_491867672.jpgA un anno dalla notte nera di Belgrado e dal putiferio scatenato dal drone con la bandiera della 'Grande Albania', la Serbia, anche se ormai fuori dai giochi per la qualificazione all'Europeo, ha battuto 2-0 l'Albania nella gara di ritorno a Elbasan, 'vendicando' il 3-0 a tavolino inflitto dalla Uefa per gli incidenti di un anno fa, ridimensionando le speranze degli albanesi per una storica qualificazione al torneo continentale.    

Grazie a due reti messe a segno con estrema freddezza nei minuti di recupero da Kolarov (91') e Ljajic (94'), la nazionale di Radovan Curcic ha ottenuto un successo che dara' senza dubbio fiducia e nuovi stimoli per gli appuntamenti futuri.    

Sin dal fischio d'inizio di Nicola Rizzoli - che ha arbitrato con grande autorevolezza una gara estremamente difficile e caratterizzata da grande tensione in campo e fuori - la Serbia ha mostrato di possedere un gioco migliore e maggiore padronanza del campo. Con un Lijajic molto ispirato e un Kolarov volenteroso e incisivo, le occasioni da gol non sono mancate. Al 36' una rete dello stesso Ljajic e' stata annullata per fallo sul portiere avversario, al 79' una splendida punizione di Kolarov e' uscita per un soffio a fil di palo.    

L'Albania, alla quale andava bene anche un pareggio vista la posizione in classifica, ha puntato forse troppo sulla tattica difensiva, mostrandosi piu' nervosa e incline ai falli. Ed e' stata punita alla fine con l'uno-due micidiale di Kolarov e Ljajic.    

La tensione della vigilia, salita pericolosamente ieri con la sassaiola contro il pullman della Serbia sulla strada dall'aeroporto a Tirana, si e' stemperata nella pioggia di Elbasan, grazie anche alla grande esperienza e autorevolezza di Rizzoli, che fin dai primi minuti ha fatto capire che non avrebbe tollerato gioco duro e falli plateali.

Durante la gara non si sono registrati incidenti o provocazioni clamorose, eccezion fatta per i fischi all'inno serbo e i cori inneggianti all'Uck (la guerriglia indipendentista albanese del Kosovo, ndr). In serata messaggi di congratulazioni alla nazionale sono giunti dal presidente serbo Tomislav Nikolic e dal premier Aleksandar Vucic.
 

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  • pubblicato08.10.2015
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