La Roma pareggia ancora

Giallorossi fermati sullo 0-0 dal Chievo, l'Udinese torna alla vittoria

1425830314724_itu.jpgROMA-CHIEVO 0-0

La pareggite continua e la Roma adesso ha paura.
Anche a Verona col Chievo i giallorossi non riescono a vincere e lo spettro di poter dilapidare lo splendido girone d'andata e di trasformare una stagione che sembrava trionfale in un incubo senza fine resta reale. Lo zero a zero del Bentegodi è figlio dei soliti difetti: inconsistenza in area, dove rimpiangere un bomber come Destro non è reato, e mancanza di convinzione in un collettivo che non funziona più da troppo tempo. Non ruba nulla il Chievo, che per oltre un'ora ha avuto le occasioni migliori e che solo nel finale ha badato a difendersi.

Un destro incrociato di  Gervinho a fil di palo al 42' è l'unico segno di vita nel primo tempo di una Roma svuotata e in affanno dal punto di vista fisico e mentale. E  fortuna per Garcia che inizialmente il Chievo se ne sta molto sulle sue, sfruttando solo qualche contropiede eppure rendendosi più pericoloso in due circostanze con Paloschi e con le sortite di un ispirato Schelotto sulla fascia. Alla fine l'unica notizia di rilievo dei primi 45' è il bruttissimo infortunio riportato da Mattiello al 19', dopo uno scontro con Nainggolan. Frattura per il difensore veronese, uscito in barella tra le lacrime sue e dei compagni e trasportato immediamente in ospedale dove verrà operato.

Nella ripresa entrambe le squadre ci provano di più e la partita se non bella diventa quantomeno vivace con occasioni da rete più nitide come quelle che spreca il Chievo con Pellissier e soprattutto con Birsa che prima del quarto d'ora di sinistro sfiora il palo e quelle che riesce a costruire una Roma meno impaurita e svogliata, con Cole e Paredes. Garcia le prova tutte: toglie Totti e Paredes per Ljajic e Verde ma dopo una scossa iniziale non ottiene effetti. L'ultima emozione per un presunto rigore reclamato da Gervinho per un contatto in area con Schelotto. Finisce zero a zero e per la Roma sembra l'ennesima occasione sprecata.

UDINESE-TORINO 3-2

Tre punti d'oro e la crisi è finita. L'Udinese batte il Torino per 3-2, puntella la panchina di Stramaccioni e si allontana, forse definitivamente, dalla zona calda della classifica. Con 31 punti, i friulani ipotecano la permanenza nella massima categoria piegando la squadra più in forma del momento. Il Torino, che resta fermo a quota 36, va al tappeto dopo aver assestato il primo colpo. Al 15' Farnerud crossa da sinistra e la difesa bianconera dimentica Quagliarella: colpo di testa in splendida solitudine, palla in rete e 1-0 per i granata. Il vantaggio dei piemontesi dura una un centinaio di secondi, perché l'Udinese reagisce immediatamente. Di Natale piomba su una palla vagante e la gira in maniera perfetta: rasoterra vincente, 1-1 al 17'. I padroni di casa contunuano a spingere e al 24' sfiorano il vantaggio: colpo di testa di Wague, splendida risposta di padelli. Il portiere del Torino esulta per la prodezza, ma la sua gioia dura poco. Sul corner successivo, Molinaro prova ad anticipare Kone e devia nella propria porta: 2-1 al 25'. Le occasioni fioccano e i granata vanno vicini al gol a ripetizione. Spicca, in particolare, il palo pieno che Quagliarella centra al 40' con un diagonale potente e preciso. Dal possibile 2-2 si passa al 3-1 al 48'. Wague ci riprova di testa, stavolta Padelli si arrende: 3-1. Il Toro non molla e riapre il match al 70' con Benassi: destro dal limite, Piris tocca e beffa Karnezis per il 3-2.

EMPOLI-GENOA 1-1

La salvezza è sempre più vicina anche per l'Empoli, a 29 punti dopo l'1-1 casalingo con il Genoa, padrone del match nel primo tempo. I liguri sfondano al 27' con l'iniziativa personale di Niang. L'ex milanista sfrutta la complicità della morbida difesa toscana, entra indisturbato in area e buca Sepe con un rasoterra mancino: 1-0. L'Empoli si sveglia nella ripresa ma crea poco: Verdi spreca una delle rare opportunità, Roncaglia salva poco dopo con un provvidenziale salvataggio a 3 metri dalla porta. E' disastroso invece Perin al 66', a dir poco incerto sul corner di Valdifiori: la palla entra in porta prima del tap-in di Barba, 1-1. Il numero 1 rossoblu si riscatta all'85': Maccarone assapora il gol-partita, il suo destro a colpo sicuro viene respinto.

PARMA-ATALANTA 0-0

Il ritorno in campo del Parma in un'atmosfera surreale
, con la rabbia dei tifosi - che hanno contestato tutti dagli spalti, da Manenti, bersagliato nello Sky box,  alla Figc - e il magro incasso (non c'erano neanche tutti i 9000 abbonati) pignorato dall'amministrazione giudiziaria, hanno fatto passare in secondo piano la prima volta di Reja sulla panchina dell'Atalanta e un risultato di parità senza reti che non serve probabilmente a nessuno. Poco calcio in campo, tanto nervosismo e davvero pochissimo degno di nota.

In 45' privi di emozioni il primo vero tiro in porta arriva solo dopo la mezzora, con una velenosa conclusione di Mariga che finisce di poco a lato, ma si capisce molto prima che non si tratta di una partita normale con i bergamaschi timorosi e gli emiliani orgogliosi ma ovviamente poco spumeggianti. Così anche nella ripresa non cambia il clichè della gara e a vivacizzare la giornata ci pensa Reja. Le sole emozioni del match racchiuse nell'ultimo quarto d'ora: prima Mirante salva su D'Alessandro, poi Sportiello manda in angolo su tiro di Coda e sugli sviluppi del corner Mendes manda alto. Finale caldo con l'espulsione di Rodriguez per doppia ammonizione ma non cambia però il risultato e finisce 0-0.

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  • pubblicato08.03.2015
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