La Juventus travolge il Verona

Bianconeri con 5 punti di vantaggio sulla Roma

1421617120786_461734982.jpgPogba, Tevez, Pereyra, ancora Tevez (13 gol per l'Apache). La Juventus, senza pietà, travolge il Verona e rifila altre quattro reti (dopo le sei di tre giorni fa in Coppa Italia) alla malcapitata banda gialloblù, a dire il vero irriconoscibile rispetto alla spensierata neopromossa della passata stagione.

Nubi nerissime su Mandorlini, già messo in discussione dal presidente Setti, mentre la Juve - campione d'inverno da una settimana - prende il largo: sono cinque ora le lunghezze di vantaggio sulla Roma. Un pezzo di scudetto già cucito sul petto? Difficile dirlo, anche perchè è lunghissima e poi tra un mesetto torna la Champions. Però questa Juventus - che stasera Allegri ha voluto più manovriera con Morata per Llorente mentre Pereyra ha preso il posto del febbricitante Vidal - è un rullo compressore: già dopo 7' la gara era in archivio grazie al destro di Pogba e alla girata di Tevez, a fulminare un Verona che Mandorlini aveva a dire il vero imbottito di centrocampisti lasciando Toni tra le grinfie di Bonucci e Chiellini.


Per Buffon serata da spettatore assoluto. Dopo il doppio vantaggio, Pirlo ha provato su punizione mentre Caceres non ha indovinato l'angolo giusto e Pogba ha trovato sulla sua strada un attento Rafael. E il Verona? Al di là di un tiraccio di Toni e di un destro senza pretese di Lazaros non si è mai visto. La furia della Juve non si è spenta neanche dopo l'intervallo, con Morata e Marchisio sempre vivi dalle parti di Rafael. Neanche l'ingresso di Saviola ha cambiato le carte in tavola, e la ferocia bianconera non ha lasciato tregua a Marquez e compagni, in perenne affanno. Poi Chiellini, in una rara scorribanda offensiva, ha servito un pallone d'oro per Pereyra, che non ha sbagliato siglando il primo gol in campionato con la maglia della Juventus. Finita? Macchè.


Marchisio s'incunea nella burrosa difesa gialloblù, palla a Tevez che col destro, sotto le gambe di Rafael, ha fatto 13. Il partente Giovinco (pare andrà a Toronto, anche se Marotta non ha confermato) ha impegnato Rafael, Padoin e l'acclamatissimo Pepe si sono guadagnati i loro applausi nel finale di una gara senza storia. La Juve chiude l'andata a 46 punti, cinque in più di una Roma che, quando si trovava a portata di sorpasso, ha forato due volte di fila. Il Verona invece danza pericolosamente sopra la zona retrocessione, il momento è difficile.

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  • pubblicato18.01.2015
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