Nei posticipi vincono Fiorentina e Napoli

I viola 3-0 sull'Inter, i biancazzurri vincono in rimonta sul Torino 2-1

1412542540478_456696398.jpgFirenze, 5 ott. - Nel posticipo della sesta giornata di serie A, la Fiorentina ha battuto al 'Franchi' l'Inter per 3-0. Per i nerazzurri un'altra batosta dopo il ko casalingo contro il Cagliari. Passano 7' e i viola sono gia' in vantaggio con una splendida conclusione da fuori di Babacar che si infila nel sette. Un minuto dopo Handanovic blocca in due tempi su Cuadrado, mentre l'Inter si fa viva al 12' con Icardi, che lambisce il palo. Al 19', i toscani sono sul 2-0 con Cuadrado, che lascia di sasso Handanovic che un destro a girare dalla distanza. Nerazzurri pericolosi in mischia al 24' ma e' ancora Cuadrado, al 26', a farsi minaccioso su un tiro-cross di Kurtic. Una chance per parte a fine parziale: al 38' Dodo' impegna di sinistro Neto, al 45' Babacar chiama all'intervento con i piedi Handanovic.

Nella ripresa, Babacar prova la botta al volo al 13' senza centrare il bersaglio, Mazzarri mette dentro Hernanes per Ranocchia ma, al 17', e' ancora Handanovic a salvare l'Inter da una ghiotta chance di Cuadrado. Standing ovation per Babacar, rilevato da Bernardeschi. Medel al 25' non impensierisce molto Neto, l'estremo difensore viola. Tocca anche a Palacio, che entra e si fa pericoloso, pero' e' Tomovic, al 31', a mettere la parola fine al match con una percussione che sorprende la difesa ospite, Handanovic compreso. Punizione centrale di Hernanes al 39', grande intervento di Neto al 40' su D'Ambrosio. Nel recupero l'ultima emozione dell'incontro, il salvataggio di Juan Jesus sulla linea che strozza in gola l'urlo di Brillante. Con questo successo, la Fiorentina sale a 9 punti in classifica, mentre l'Inter resta a 8. 

Il Napoli sfata il tabù del San Paolo in questa stagione, supera 2-1 il Torino nel posticipo della sesta giornata e si rimette in carreggiata per raggiungere le zone alte della classifica. Un successo in rimonta, meritato dopo tante occasioni sprecate e con un Higuain che resta ancora incredibilmente a secco in campionato. Al gol dell'ex Quagliarella replicano Insigne  e Callejon nella ripresa, la squadra di Ventura cala vistosamente nella ripresa pagando forse la disabitudine al doppio impegno settimanale. Benitez schiera una formazione inedita, con Michu titolare nel quartetto offensivo con Callejon, Insigne e Higuain. Restan in panchina ancora Mertens. Nel Toro, Ventura cambia anche lui rispetto al giovedì di Europa League ed in attacco si affida a Quagliarella e Larrondo con El Kaddouri a supporto. Primo tempo complicata per il Napoli. Dopo  solo 14' il grande ex Fabio Quagliarella porta avanti il Torino con un gran diagonale su lungo lancio dalla retrovie di Maksimovic. Troppi gli errori sotto porta degli azzurri, clamorosa soprattutto la doppia occasione sprecata da Higuain dopo il palo di Insigne. Lo stesso Insigne in precedenza veva fallito il bersaglio solo a tu per tu con Gillet.  Resta il dubbio sulla posizione di Quagliarella in occasione del gol granata, con il Torino che ha saputo sfruttare al meglio l'unica occasione avuta.

Napoli che riparte all'arrembaggio dopo l'intervallo. Il forcing degli azzurri è incessante, spinti anche dai  suoi tifosi. La porta di Gillet sembra però stregata all'8' quando Michu di testa colpisce in pieno la traversa. Due minuti dopo però è Insigne a spezzare l'incantesimo, infilando alle spalle del portiere belga un colpo di testa su cross di Zuniga. Il Toro accusa il colpo e si fa schiacciare nella sua metà campo, Napoli che si rende ancora pericoloso con un tiro schiacciato di Callejon di poco a lato con Koulibaly che da due passi manca di un soffio la deviazione di testa.  Il sorpasso è solo rimandato e arriva al 26': Insigne dalla trequarti pesca il taglio di Caleljon che nel tentativo di cross per Higuain scavalca Gillet e manda la palla in rete per il meritato 2-1. Il Napoli rifiata, provando ad addormentare il match ma nel finale rischia grosso due volte: prima con un diagonale di Gazzi deviato in angolo da Rafael e poi su un maldestro tocco di mani in area di Zuniga che poteva costare un calcio di rigore.

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  • pubblicato05.10.2014
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