"Grande rammarico e dispiacere, ma dobbiamo guardare avanti, non farci prendere dalla paura". Alessandro Florenzi, dal ritiro della Nazionale azzurra, esprime così le sue sensazioni nel giorno degli attentati di Bruxelles.
In conferenza stampa il centrocampista ha spiegato di aver contattato il compagno di squadra nella Roma Nainggolan, in Belgio con la sua nazionale: "Ho sentito Radja per sapere come stava, è un po' scosso come tutti. Parliamo della cosa nel modo in cui bisogna parlare, senza troppa apprensione".
"Paure in vista dell'Europeo? Siamo persone, ma rappresentiamo una nazione. Siamo lì per altri motivi, per affrontare una competizione importante che deve portare gioia a chi viene a vederci. Non sarà facile ma siamo lì per portare una cosa buona, non per portare problemi".
Sulla possibilità che alcuni incontri possano essere disputati a porte chiuse, Florenzi ha commentato: "Noi siamo lì per giocare, non prendiamo le decisioni, le prenderanno persone più importanti".
CAPITOLO CONTE: "Perché dovrebbe cambiare il rapporto? Non è cambiato assolutamente nulla, siamo tutti diretti verso un solo obiettivo, fare bene l'Europeo per rappresentare bene una nazione che in passato ha avuto qualche difficoltà. Vogliamo dire la nostra e fare bella figura. Il mister è carico come sempre e con tanta voglia di fare bene". "Che cosa ci ha detto? Ci ha parlato di come provare a mettere in difficoltà la Spagna. Ci ha detto quello che ci serve", ha aggiunto.
"Adesso cerchiamo di finire questa grande avventura, per il mister, per noi soprattutto. Dobbiamo far valere le nostre qualità e mettere in difficoltà chiunque si trovi davanti l'Italia. Dobbiamo farlo con il lavoro giornaliero. Il mister ha mantenuto lo stesso atteggiamento".
Sulla scelta di Conte, che ha ammesso la fatica di reggere le lunghe pause previste dal lavoro di ct: "E' come se restare fermo 4 mesi, hai una voglia di campo pazzesca. Penso che il mister si sia sentito così, è un allenatore di campo, ha bisogno tutti i giorni di vedere i suoi ragazzi e lavorare sul campo. Ci sono allenatori che preferiscono fare i ct, il mister per come lo vedo io è un allenatore di campo", ha spiegato il giallorosso.
La parola passa poi al neoazzurro BERNARDESCHI: "Ho fatto un bel percorso, sono molto felice ed orgoglioso di essere qui. Il fatto di ricoprire più ruoli può aiutare me, la squadra e il mister ma si gioca sul campo, le decisioni non spettano a me. Io faccio del mio meglio. La mia duttilità tattica? E' un' arma in più il fatto di potermi adattare a tanti moduli, non uno svantaggio".
Buffon ha speso parole di elogio per il giocatore viola: "L'ho ringraziato, mi fa immenso piacere e mi inorgogliscono perché sono dette da un campione come Gigi. Spero di dimostrarlo con il tempo e di dare sempre 100 per cento per essere utile".
Bernardeschi è tornato poi sull'infortunio che lo ha costretto ad un lungo stop: "Se il mio destino era quello è stato giusto così. È stato un periodo brutto ma mi ha fortificato. Infortunandomi, ho capito quanto è importante il campo".
Il discorso è caduto poi sulla sua Fiorentina: "La squadra mi ha aiutato al 100%, ringrazio tutti i miei compagni, i risultati dei singoli sono sempre merito del gruppo. La convocazione una spinta anche per il club? Mi può dare moltissimo, credo che quando giocatore va in nazionale la sua squadra sia felice", ha sottolineato. "Può essere una grande spinta ma credo che soprattutto arrivi a livello personale".
Quindi Bernardeschi ha tracciato un confronto tra Conte e Sousa: "Sono due grandissimi allenatori. Sousa ha un carattere molto bello e mi ha aiutato moltissimo in questo anno, se sono cresciuto lo devo molto a lui". Quanto a Conte, "non credo che debba essere io a parlare del mister, quello che ha fatto lo sappiamo tutti, parla il suo curriculum".
