L'era Tavecchio al capolinea

Domani 'D-day' in Figc

1511097419755_GettyImages-819468596.jpgDopo la catastrofe dell'eliminazione dell'Italia dai mondiali 2018 e la riunione informale convocata in tutta fretta a 48 ore di distanza dalla gara contro la Svezia per dare il benservito a Gian Piero Ventura domani in Figc sarà il 'D-day'. Una giornata in cui in Via Allegri potrebbe consumarsi il ribaltone. Dopo aver comunicato la sua "indisponibilità" a rassegnare le dimissioni il presidente Carlo Tavecchio potrebbe invece essere costretto a tornare sui suoi passi. Al momento, da quanto filtra, il numero uno del calcio italiano, nonostante stia valutando l'ipotesi di presentarsi da dimissionario, sembra intenzionato a tenere duro ma dopo aver guardato in faccia i membri del consiglio potrebbe anche vedersi costretto a gettare la spugna.

Tavecchio è attaccato da più parti, dalla politica ed anche dal Coni con Malagò che gli ha consigliato pubblicamente di fare un passo di lato. Fino ad oggi la sua forza era data dal consiglio federale ma ora, assodata la contrarietà al suo operato dell'Assocalciatori, anche la Lega Pro spinge per andare alle elezioni. Con Lega A e B commissariate, la prima dallo stesso presidente federale, l'ex numero uno dei Dilettanti potrebbe trovarsi ancora in maggioranza ma con numeri tanto, troppo, risicati per poter portare avanti un piano di rilancio del calcio italiano. In un'intervista a 'Le Iene' (un metodo che non è stato apprezzato anche da persone a lui vicine, ndr) Tavecchio ha confessato di non dormire da giorni ammettendo l'errore commesso nello scegliere Ventura come Ct ma scaricandogli allo stesso tempo addosso le principali colpe della disfatta.

Quella della nuova guida della nazionale è comunque un discorso separato e completamente diverso da quello che riguarda il futuro del presidente federale.Non sarà certo il 'no' di Carlo Ancelotti a far eventualmente terminare l'avventura del presidente in Via Allegri. Certo, il presentarsi con un grande nome per la panchina al consiglio federale sarebbe stato un bell'asso nella manica ma la questione non è di natura tecnica quanto politica. Tavecchio sa di essere ai minimi storici di gradimento ed anche i membri del consiglio che lo sostengono ne sono pienamente coscienti. Per questo potrebbe essere proprio lo stesso capo del pallone italiano a fare quello che da più parti viene considerato come 'un atto di responsabilità' lasciando libera la poltrona. Nel caso le nuove elezioni dovrebbero tenersi entro 90 giorni e non è escluso che lo stesso presidente in carica possa decidere anche di ricandidarsi un'altra volta. Si tratta però di un futuro lontano in una federazione che, oggi più che mai, è chiamata a vivere il presente per far partire il processo di ricostruzione dopo l'Apocalisse.

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  • pubblicato19.11.2017
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