Agnelli: "La Lega riprenda la leadership"

Il presidente della Juve: "Urgono riforme strutturali di sistema"

1412276944867_agnelli.jpg"Fin dall'inizio del mio mandato ho segnalato la necessita' e l'urgenza di alcune riforme strutturali di 'sistema'. Tutto e' cambiato nella gestione della Juventus, ma quasi nulla nel contesto nazionale di riferimento. Il profondo lavoro di rinnovamento interno trova, quindi, un limite formidabile nel mancato sviluppo complessivo del calcio italiano".

Lo scrive il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, nella lettera agli azionisti del club bianconero. Il numero 1 della Vecchia Signora parla di un sistema da riformare, di una Lega che deve "ritrovare la sua leadership" e lancia anche le sue proposte come "la riduzione del numero dei club professionistici" e il via libera alle "seconde squadre".

"Cambiare questo stato di cose e' un'operazione complessa che ha i caratteri della massima urgenza per raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo - scrive Agnelli -. Il nostro calcio ha necessita' di grandi misure di carattere domestico e di un nuovo slancio verso i mercati internazionali. Lo Juventus Stadium, di cui siamo fieri e orgogliosi, rimane l'unico esempio di struttura sportiva all'avanguardia. Purtroppo, rappresenta solo un ventesimo del potenziale 'prodotto stadi' italiano: troppo poco affinche' la gestione collettiva del calcio nazionale riesca a imprimere una decisa accelerazione. Lo sviluppo di nuove infrastrutture e' il tema cruciale del prossimo quinquennio, durante il quale il calcio italiano dovra' saper scegliere tra competitivita' internazionale, sia sul campo sia nella diversificazione e nell'incremento dei ricavi, o marginalita', cui oggi pare condannato inesorabilmente".

"Il valore collettivo dei diritti televisivi della serie A e delle competizioni internazionali e' in costante crescita, segnale evidente di un mercato che dimostra interesse per il calcio - prosegue Agnelli -. Si tratta di un privilegio di cui possono godere pochissimi comparti industriali e che va tutelato. Nella ripartizione di questi proventi e' necessario condividere un meccanismo in grado di riconoscere sia il valore dei grandi club, cui la Juventus appartiene, sia tutelare economicamente quelle societa' che, per disavventure di carattere sportivo, dovessero in futuro trovarsi ad essere escluse dalla serie A. La mancata partecipazione alle coppe europee e' oggi un incidente che colpisce le societa' di medie e grandi dimensioni, ma la retrocessione dalla A alla B e' un'evenienza che mette in discussione perfino la continuita' e la sopravvivenza di qualunque club. In Lega di Serie A, pertanto, al momento della ripartizione dei diritti dovremo tutti responsabilmente tenere conto di questa situazione perche' la sostenibilita' del calcio italiano non sia messa in crisi ulteriormente".

Per Agnelli "proprio la Lega di Serie A deve riappropriarsi del suo ruolo di leadership, riuscendo a proporre una revisione della governance di tutto il calcio italiano per fare piazza pulita di un livello di litigiosita' e di scarsa trasparenza francamente oggi non piu' accettabile. I veti incrociati e i pesi elettorali, non equamente distribuiti, hanno portato prima all'interruzione e poi alla paralisi dello sviluppo che invece deve ripartire di slancio".

"E poi il calcio - prosegue Agnelli -. Quello che tutti amiamo, quello per cui la passione della gente rimane intatta. E' necessaria un'ulteriore riduzione del numero di societa' professionistiche, accompagnato da una revisione della composizione delle rose, per garantire alle nazionali un adeguato rifornimento di giocatori convocabili. Sono priorita' che andranno accompagnate da altre due importanti riforme con un unico comun denominatore: il talento. La prima e' un'adeguata politica dell'immigrazione, che sia rispettosa delle leggi dello Stato, ma anche dello sviluppo del sistema e dei diritti umani. Infine il tema delle seconde squadre, da preferire alle cosiddette "multiproprieta'", poiche' gia' testato in molti paesi (Spagna, Olanda, Inghilterra) e poiche' assicura una crescita dei talenti costante e armoniosa con un solido interscambio con la Prima Squadra. Una generazione di grandi calciatori italiani sta completando la sua carriera e il prossimo triennio dovra' farne crescere rapidamente una nuova, capace di raccoglierne il testimone".

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  • pubblicato02.10.2014
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