Strepitoso Paris, è d'oro!

L'azzurro trionfa in SuperG ad Åre, Innerhofer ai piedi del podio

1549477637824_parispremiazione.jpgAltra grande giornata per l'Italsci ai Mondiali di Are, in Svezia. Dopo l'argento conquistato da Sofia Goggia nella prima giornata, Dominik Paris ha regalato il primo oro alla spedizione azzurra vincendo il supergigante maschile con il tempo di 1'24"20.

Alle sue spalle il francese Johan Clarey e l'austriaco Vincent Kriechmayr, entrambi a 9 centesimi dallo sciatore altoatesino. Ai piedi del podio Christof Innerhofer, quarto a 35 centesimi dal connazionale.

Nella top ten anche Mattia Casse, ottavo a mezzo secondo da Paris. In questa stagione il carabiniere di Merano aveva già trionfato tre volte in Coppa del Mondo, con due vittorie a Bormio e una a Kitzbuhel.

PARIS: "Dopo le vittorie di Bormio e quella a Kiztbuehel è arrivato anche questo oro. E' davvero un anno magico. Sono sceso tra i primissimi, con il pettorale 3. Non avevo punti di riferimento e al traguardo non ero certo della bontà della mia gara. Sono andato a tutto gas ma, nella parte finale, ho dovuto correggere, perdendo tempo e velocità. Poi è stata una lunga attesa per vedere se qualcuno sarebbe stato più bravo di me".

Domme, partito con il pettorale numero 3 come aveva fatto martedì Sofia Goggia, è stato spaziale nella parte centrale del tracciato: oggi al mondo non esiste nessun atleta capace di far volare gli sci quanto lui, che ha nella scorrevolezza il suo punto di forza. Anche in alto non è stato il migliore, al punto da avere solo il settimo tempo al primo intermedio, poi col passare delle porte ha aumentato la propria velocità e nessuno è stato in grado di raggiungerlo.

Il sospiro di sollievo più grande l'ha tirato dopo l'uscita del campione olimpico in carica Matthias Mayer, che era passato in testa al secondo intermedio con 12 centesimi di vantaggio sull'azzurro, ma dopo il salto ha 'dimenticato' una porta e ha buttato al vento una gara fino a quel momento perfetta.

Buon per Paris, ovviamente, ma un campione è anche chi non sbaglia. Oggi l'hanno fatto in molti: Jansrud e Svindal erano acciaccati e sono finiti fuori dalla top ten, lontanissimi dall'azzurro, così come l'altro norvegese Kilde (tra i migliori nella stagione) e Beat Feuz, che quest'anno in superG non riesce a rendere.

Fino ad oggi Paris aveva conquistato una sola medaglia ai Mondiali, l'argento in discesa a Schladming nel 2013. Se il primo oro arriva soltanto oggi è perché, come ha spiegato più volte nel corso della stagione, l'esperienza lo ha aiutato a maturare e a cancellare gli alti e bassi del passato, tra una gara e l'altra e nella stessa gara.

Poi, ovviamente, la consapevolezza della propria forza fa tanto. Paris è arrivato ad Are con grande fiducia in se stesso, sapendo di essere il più forte, e in pista l'ha dimostrato, non facendosi distrarre neppure dal caos dei voli aerei che l'ha costretto ad arrivare in Svezia di notte dopo un viaggio lungo un giorno.

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  • pubblicato06.02.2019
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