Addio a Vittorio Loi

Si è spento a 72 anni il 'padre' della scherma paralimpica italiana

1444902278760_463494706.jpgLa scherma italiana ed in particolare quella paralimpica è in lutto.

E' morto a Roma, all'età di 72 anni, Vittorio Loi, il 'padre' della scherma paralimpica italiana.

D'origine sarda, Vittorio Loi, oltre ad essere stato tra gli atleti più medagliati della storia della scherma paralimpica azzurra, conquistando l'oro nel fioretto individuale ed a squadre ai Giochi Paralimpici di TelAviv 1968 ed Heidelberg 1972 ed il bronzo a squadre ad Amheim 1980, a cui si aggiungono i titoli mondiali dal 1962 al 1974, è stato colui il quale ha redatto il regolamento tecnico della scherma paralimpica in Italia.

Maestro di scherma, è stato a lungo Commissario tecnico ed 'anima' della Nazionale paralimpica italiana ed è stato anche socio fondatore della prima Federazione Italiana di Sport per Disabili. A livello internazionale ha ricoperto diversi ruoli, tra cui quello di VicePresidente dell'Iwasf, incarico che ha lasciato nel 2013.

"E' stato un precursore per il movimento di scherma paralimpica in Italia - ricorda il Presidente federale, Giorgio Scarso -. A lui la scherma italiana deve dire "Grazie" per il grande lavoro svolto ed il grande impegno infuso in favore della scherma paralimpica. Da qualche anno aveva scelto di passare il testimone alle nuove generazioni che, da oggi, dovranno essere ancora di più in grado di trarre frutto da quanto posto in essere da Vittorio Loi in tanti anni e soprattutto emularne lo spirito e la grande passione".

La notizia ha commosso anche la Nazionale paralimpica azzurra, in ritiro collegiale a Modica. Gli atleti hanno osservato un minuto di raccoglimento prima dell'inizio della sessione mattutina di allenamento. "Per tutti noi della Nazionale paralimpica e per me, se ne va un 'padre' - è il commosso ricordo del Commissario tecnico della Nazionale azzurra di sciabola paralimpica, Fabio Giovannini -. A lui va tutta la mia gratitudine per avermi, nel lontano 1986, coinvolto nell'esperienza tecnica orientata sulla scherma paralimpica. Persona eccezionale sul piano della passione ed anche sul piano umano. A volte burbero ma era un atteggiamento dovuto al grande amore che riversava sulla scherma paralimpica che ha rappresentato la sua vita. Mancherà ad ognuno di noi, ma rimarrà indelebile il suo ricordo".

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  • pubblicato15.10.2015
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