Nicchi: 'Sono nati moviolisti del Var che fanno danni'

Il n.1 Aia: 'Va capito che la tecnologia è un supporto, non l'arbitro'

1552900517406_4b97786f1d386bf861a5c533a37c78b.jpg"Sono contento, e' stata una buona giornata sotto ogni punto di vista, dagli arbitraggi al gioco".

Cosi' il presidente dell'Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, commentando la giornata di campionato appena andata in archivio.

E ribadendo la volonta' di creare una centrale del Var a Coverciano per un utilizzo piu' omogeneo per ridurre al minimo gli errori. "Bisogna continuare a inculcare nella testa degli sportivi che la tecnologia e' un supporto, non l'arbitro - spiega il capo dell'Aia ai microfoni di Radio anch'io Sport, su Rai Radio 1 - Bisogna stare attenti, nel nostro paese sono nati i moviolisti della Var, che spesso fanno danni".

"Il campo e' un'altra cosa, quando sento parlare gente competente mi si apre il cuore. Stiamo cercando di creare questo centro perche' innanzitutto si risparmiano risorse, ma anche perche' vogliamo togliere pressioni ad operatori e arbitri per fare al meglio il proprio lavoro. E' un progetto importante anche per chi ci da' questo supporto. Non e' vero che tutti gli arbitri non vanno a vedere come ha fatto Guida, che applaudo per la sua modestia, ieri sera a San Siro: ci sono casi in cui il protocollo lo obbliga quasi, altri no. Bisogna andare quando c'e' il dubbio o la certezza dell'errore".

Ancora sul Var: "E' una macchina che funziona, ognuno la vuole a propria immagine e somiglianza. Va rispettato e bisogna fidarsi della macchina e dell'uomo, e' un mezzo quasi ineccepibile, abbiamo visto che raramente sbaglia. Poi e' ovvio che bisogna fare tutti un passo culturale in avanti. Fare vedere le immagini negli stadi? Non abbiamo niente da nascondere o manipolare, pero' prima di fare vedere un'immagine sbagliata bisogna darla all'arbitro nel tempo piu' breve possibile. Ecco perche' un centro eliminera' problemi di questo tipo".

Assicurato che l'Aia vorra' puntare "sulla specializzazione" e che e' "aperta a nuove considerazioni, che faremo nel tempo", Nicchi non esclude nel prossimo futuro l'utilizzo di arbitri esperti al Var: "Ci stiamo ragionando, potremmo formare in gruppo di esperti tra chi ha smesso di arbitrare e che abbiano questa attitudine. Stiamo pensando anche a un fondo di solidarieta' agli arbitri che smettono per uno o due anni affinche' possano riprendere a lavorare".

Nicchi al momento chiude all'utilizzo del mezzo tecnologico in Serie B: "Bisogna stare cauti, poi potrebbero volerlo Lega Pro e Dilettanti... Il Var e' stato creato per il primo campionato nazionale: se poi l'Italia dovra' essere ancora precursore e utilizzarla in una partita decisiva per la promozione in A, si puo' provare...".

"Stiamo pensando ad un 'reddito di cittadinanza arbitrale, abbiamo dei professionisti che per arbitrare in A ed in B lasciano il lavoro. Quando finisce l'attività si ritrovano senza nulla, ad una età avanzata - ha spiegato Nicchi - Non escludiamo di creare un fondo di solidarietà della durata di uno-due d'anni, per dare agli arbitri la possibilità in questo lasso di tempo di ricrearsi una vita, un lavoro".  

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  • pubblicato18.03.2019
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