Ricerca della perfezione, tanto lavoro in allenamento, personalita': Edin Dzeko ha descritto Luciano Spalletti come uno dei migliori tecnici incontrati nel corso della sua carriera.
"Ha personalita', un allenatore deve fare sapere ai giocatori chi e' il capo", ha dichiarato il 30enne attaccante bosniaco.
"Lui ha queste caratteristiche, come era Magath ai tempi del Wolfsburg. Spalletti e' uno che vuol sempre vincere e anche questo e' positivo per la Roma. A Roma non e' facile: se vinci tre partite hai vinto lo scudetto, se ne perdi una va tutto male. Cosi' non e' possibile. Spalletti e' uno che cura i dettagli: vuole che tutto sia perfetto anche in allenamento. E' un aspetto su cui spinge molto: ci dice sempre che se vogliamo vincere dobbiamo lavorare bene. L'Italia rappresenta una crescita nella mia carriera, anche grazie agli allenatori come Spalletti: e' forse uno dei migliori che ho avuto. Quando non ho giocato lo pensavo ugualmente. Per questo dico che se avessi avuto lui e l'Italia prima dell'Inghilterra forse avrei fatto di piu' anche nella stessa Premier".
Al bomber Spalletti piace anche quando lo definisce molle: "Si', questo e' normale. Vuole sempre di piu' da me e da tutta la squadra. Noi siamo giocatori e ragazzi, viviamo di emozioni. Quindi mi piacerebbe sentire ogni tanto da lui anche qualche complimento. Di aver fatto bene. Ma io non ho nulla contro Spalletti. Voglio fare sempre di piu'. Quello che mi dice e' uno stimolo".
Per l'ex City, l'ambiente romano e' complicato "in generale piu' di altri. In Inghilterra c'era meno pressione, se non giochi bene e' normale che ti critichino. Ma le critiche fanno parte del gioco, le accetto. Roma e' simile alla Bosnia: non ti criticano, ti insultano. Quindi sono abituato. Se lo fanno a casa mia... Fai bene tre volte, ma se alla quarta sbagli, ecco che ricominciano con gli insulti. E' come se si aspettasse l'occasione giusta per colpirti".
Si esagera con la cattiveria? "Io posso solo ricordare quello che ho vissuto e allora mi viene spesso in mente che, se faccio bene tutta la partita e poi sbaglio un'occasione, tutti parlano solo del gol sbagliato. Solo quello. L'anno scorso hanno finito per influenzare anche Spalletti, che dopo non mi ha fatto giocare".
Silvano Martina, procuratore di Buffon e grande amico di suo papa', pare gli ha proposto di andare alla Juve: "Silvano e' una persona importante per me, mi confronto con lui su tante situazioni. E' vero che c'e' stata la possibilita' di andare in bianconero. Ma alla fine sono qui e sono felice di questa scelta".
Dzeko sembra un altro giocatore rispetto alla passata stagione: "L'anno scorso non ho fatto la preparazione con la mia squadra perche' c'era sempre la voglia di andare via dal City e anche li' non ho giocato le amichevoli e dopo due-tre mesi a Roma anche la forma e' andata gia'. Non sono stato preparato bene come mi sento adesso. Se ho pensato anche di andare via? "Si', succede quando non giochi. Poi ho deciso di restare e ne ero sempre piu' convinto, anche nell'ultima in casa contro il Chievo: non ho giocato quel giorno, ma mi sono detto: da qui non mi muovo. Scelta mia, non mi ha chiesto nessuno di rimanere. Era una sfida da vincere. Sono andato in vacanza, ho staccato la spina e sono ripartito".
Da Garcia a Spalletti sembra sia cambiato tutto: "Sono diversi. Prima di venire qui tanti giocatori mi dicevano che in Italia ci si allenava tanto. Avevo scherzato con Mancini che mi aveva avvertito di prepararmi a correre. E la stessa cosa mi ha confermato Jovetic. Poi sono arrivato a Roma e con Garcia non era proprio come mi avevano preannunciato. Era anche colpa nostra, molti di noi erano stanchi, avevano problemi e anche Rudi non voleva fare molto in allenamento. A quel pinto diventava difficile giocare bene per novanta minuti. Dopo settanta eravamo tutti stanchi. Lui doveva essere un po' piu' duro, proprio come Spalletti. Bisognava evitare che qualcuno si rilassasse troppo. Questa e' una grande squadra che deve vincere sempre e se non sei preparato bene non ottieni nulla".
Che campionato e' la Serie A rispetto a quelli in cui ha giocato e' presto detto: "La Premier e' la numero uno. In Italia ho imparato tanto in un anno e mezzo, forse di piu' degli otto anni in cui ho giocato in Germania o in Inghilterra. In Italia e' diverso, piu' impegnativo. Magari avessi giocato prima qui e dopo in Inghilterra. Avrei avuto solo vantaggi".
Dzeko ha detto no alle 'sirene' della Cina: "Penso che nella vita c'e' solo una carriera. Io non mi sento ancora vecchio, voglio giocare tanto e ad alti livelli. Per me questo e' piu' importante del resto. Anche dei soldi, ho guadagnato bene e sono felice cosi'. Ho scelto di rimanere qui per vincere pure con la Roma. Il futuro post calci? Non ci ho pensato, perche' mi vedo calciatore ancora per tanto tempo". Dzeko, infine, sarebbe contento se arrivasse un altro attaccante: "Dico solo una cosa: a me piace giocare. Poi, ogni tanto, mi fa bene anche riposare".