17-02-2009 12:19

Esclusione Peer, Emirati rischiano sanzione

Dura reazione della WTA alla clamorosa decisione di non far partecipare la tennista israeliana al torneo di Dubai

Gli Emirati arabi uniti, che ospitano il torneo di Dubai, rischiano l'esclusione nel 2010 dal circuito tennistico internazionale femminile per aver rifiutato il visto di ingresso nel Paese alla tennista israeliana Shahar Peer.

A quanto riferisce la Bbc on line, il capo della Wta Larry Scott ha annunciato che gli organi direttivi del tennis femminile mondiale valuteranno ''quali tipi di sanzioni saranno da giudicarsi appropriati'' contro gli Emirati, e che tra quelli presi in esame vi sara' la possibile eliminazione del torneo di Dubai dal calendario internazionale. Al pari della grande maggioranza dei Paesi arabi, gli Emirati non hanno relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico.

Il torneo di Dubai e' uno dei piu' prestigiosi del circuito femminile, con nove delle dieci migliori tenniste mondiali che vi partecipano quest'anno. Shahar Peer, 21 anni, numero 48 nel ranking Wta, avrebbe dovuto giocare oggi contro la russa Anna Chakvetadze, numero 15. Ma la sua richiesta di visto e' stata respinta in quanto gli Emirati consentono l'ingresso solo agli israeliani che abbiano doppia cittadinanza.

La Peer si e' detta ''molto delusa''. ''Penso che sia stata varcata una linea rossa che potrebbe mettere a repentaglio la purezza di questo sport e di altri sport'', ha dichiarato in un comunicato. ''Ho sempre creduto che politica e sport non dovessero essere mescolati'', ha aggiunto. La decisione degli Emirati Arabi Uniti e' stata condannata anche dalla Federazione internazionale tennis (Itf), che organizza i quattro tornei del Grande Slam, la Fed Cup e la Coppa Davis.

''L'Itf ricordera' all'Associazione tennis degli Eau che la Costituzione dell'Itf non consente discriminazioni su nessuna base'', ha detto il presidente della Federtennis internazionale, Francesco Ricci Bitti. ''L'Itf crede che lo sport non debba essere usato come strumento politico, ma piuttosto come elemento unificante tra atleti e nazioni'', ha aggiunto.

Le regole Wta stabiliscono che nessun Paese ospite puo' negare ad una tennista il diritto di competere in qualsiasi evento per cui essa sia qualificata. Il capo della Wta ha sottolineato che la tennista israeliana ''si e' guadagnata il diritto di giocare nel torneo ed e' deplorevole che gli Eau le neghino tale diritto''. ''La signora Peer e la sua famiglia sono, com'e' ovvio, estremamente turbate e deluse dalla decisione degli Eau e dal suo impatto su di lei, dal punto di vista personale e professionale'', ha aggiunto Scott.

La decisione degli Emirati potrebbe portare a riconsiderare anche il torneo maschile di Dubai, che comincera' lunedi' prossimo. ''Siamo molto delusi di apprendere della decisione per Shahar Peer, la stiamo prendendo in considerazione e siamo molto preoccupati'', ha detto all'agenzia Reuters il membro del consiglio direttivo dell'Atp Justin Gimelstob. ''Crediamo fortemente che ai giocatori di tutte le religioni, etnie e nazionalita' debba essere consentito di giocare. Abbiamo discusso di questo con Dubai e siamo determinati a che tutti i giocatori abbiano accesso al torneo'', ha aggiunto.La situazione potrebbe ripetersi la settimana prossima, perche' i tennisti israeliani di doppio Jonathan Erlich e Andy Ram hanno detto che vorrebbero gioare a Dubai. Solidarieta' alla tennista israeliana e' stata espressa dalle colleghe Amelie Mauresmo, Elena Dementieva, Ana Ivanovic e, Dinara Safina.

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