12-04-2009 16:29

Boonen il padrone del pave'

Bene Filippo Pozzato che si piazza al secondo posto

Videoil servizio di Alessandra De Stefano

 ::..Moto sulla folla. 10 feriti di cui 3 in gravi condizioni..::

Tom Boonen, il gigante belga, domina le pietre della Roubaix. Terza vittoria per lui sul duro pave' che fa la selezione e forgia campioni. Una gara dominata dall'inizio diventata interessante al 45° km dal traguardo nel punto più critico della corsa. Il tratto di Mont a Pevel seleziona il gruppo. E' questa la fase cruciale della 107ª edizione della classica primaverile francese lunga 259 km di cui 52 combattuti sul pave' piú duro del ciclismo.

La cernita si consuma in pochi chilometri e la partita si fa serrata tra 6 corridori che fanno la testa della corsa. Tirano tutti. Cambi regolari in doppia fila con Cancellara e Pozzato che tengono bene.

Boonen, Flecha, Pozzato, Van Summeren e Hushovd i battistrada sono loro. Dietro il gruppo a 24 secondi che cerca di non perdere terreno. Boonen mena la danza e non abbassa il ritmo mentre Pozzato alla fine accetta la supremazia del belga della Quick Step.

Alla fine del settore numero sette il gruppo perde terreno e passa a 45 il distacco con Hincpaie che si arrende a 2'32". La corsa è decisa e la sfida è tra i sei della testa.

Ma le sorprese nella Parigi Roubaix sono dietro l'angolo. Boonen fora, attimi di incertezza inforca la bici di ricambio e agguanta dopo poco il gruppo. Flecha cerca di far scorrere i chilometri al risparmio per recuperare energie.

Si studiano e si controllano Tom Boonen (Quick Step), Filippo Pozzato (Katioucha), Leif Hoste et Johan Van Summeren (Silence-Lotto) et Thor Hushovd (Cervélo) et Juan Antonio Flecha (Rabobank). Cancellara e Quinziato arrancano nel gruppo che si allontana a 1'e 32".

240 km sulle gambe si fanno sentire ma mancano ancora due passi decisivi quelli di Camphin-en-Pevèle (n°5,****, 1800m) e il mitico Carrefour de l'Arbre (n°4, *****, 2100m).

Flecha prova a partire, prima stoccata dello spagnolo. Boonen e Pozzato non si lasciano sorprendere i prossimi 2100 metri della Carrefour non vanno presi sottogamba.

Nemmeno il tempo di qualche pedalata ma Flecha sbanda e scivola. Pozzato evita lo scontro mentre la testa è fatta dalla coppia di Boonen e Hushovd pochi metri e Hushovd aggancia una transenna e cade. E' fuori corsa. Boonen è solo ma Pozzato non molla e rimane incollato a dieci secondi dal belga.

E si arriva al tratto di Grouson con l'italiano che segna il passo non riesce a mantenere il ritmo anche se il distacco rimane invariato secondo radio-corsa.

A meno di 10 km Pozzato è a 14 secondi da Boonen. Differenza non impegnativa per un crononometrista come è lui. Nel mirino di Pozzato la schiena di Boonen che mantiene passo e testa della corsa.

Si entra così nell'ultimo settore di pave' (1300 metri) e l'importante è essere lì. Fluida la pedalata di Pozzato.

L'italiano inizia ad accusare la stanchezza e i secondi di distacco si sommano uno sull'altro. Boonen si avvia alla vittoria, la terza di questa classica spacca gambe. Corona un successo voluto con coraggio e grinta un'edizione senza pioggia ma non per questo meno faticosa delle altre. Il belga, giunto alla sua ottava Roubaix, si aggiudica una gara entusiasmante. I tifosi del suo paese sono felici per il loro campione che conquista il titolo di eroe.

Pozzato mastica amaro al microfono di Alessandra de Stefano: "Abbiamo avuto sfiga" ha riferito, anche se per lui è stata una prestazione maiuscola purtroppo non coronata dal primo posto, ma la Parigi Roubaix è anche questo.

Pietro Plastina

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