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Guerra in Ucraina

Lo sport mette al bando la Russia

A rischio le Paralimpiadi degli atleti ucraini
Mentre la guerra in Ucraina incalza, il mondo dello sport risponde con sdegno alla situazione e reagisce mettendo al bando la Russia e gli atleti russi dalle competizioni sportive internazionali.

Ieri il Comitato Olimpico Internazionale ha adottato una linea molto dura e con un comunicato ufficiale ha chiesto che "le Federazioni Sportive Internazionali e gli organizzatori di eventi sportivi non invitino o consentano la partecipazione di atleti e funzionari russi e bielorussi alle competizioni internazionali a causa della violazione della Tregua Olimpica da parte del governo russo e del governo della Bielorussia". 

Sono seguite cancellazioni di eventi e numerose estromissioni di sportivi russi e non sono mancate reazioni.

"Lo sport dovrebbe rimanere fuori dalla politica impedire alle squadre e agli atleti russi di partecipare alle competizioni internazionali è una soluzione ingiusta", ha scritto il pilota russo Daniil Kvyat nell'ultima parte di un lungo post pubblicato sui sui social network. Ma qui si tratta di una guerra, non di politica e lo sport ha messo in campo decisioni dure e importanti.

Oggi, infatti, Fifa e Uefa hanno deciso insieme che: "tutte le squadre russe, siano esse rappresentative nazionali o squadre di club, saranno sospese dalla partecipazione alle competizioni Fifa e Uefa fino a nuovo avviso".  La Uefa, inoltre, ha interrotto la sua partnership con Gazprom in tutte le competizioni.

Gli atleti russi oggi hanno boicottano una riunione Olimpica con il Cio: "Contro di noi discriminazione etnica”.

Venerdì 4 marzo si aprono le Paralimpiadi invernali di Pechino e sono in molti a chiedersi cosa succederà. Non è ancora chiaro se gli atleti russi e bielorussi potranno gareggiare sotto una bandiera neutra o non potranno affatto partecipare.

Crescono le pressioni per l'espulsione delle delegazioni russa e bielorussa dai Giochi. Nel frattempo si tenta disperatamente di far partire dall'Ucraina bombardata i 20 atleti qualificati per i Giochi invernali di Pechino. 

Oggi nove atleti ucraini, tra i quali la tennista Elina Svitolina, che si è ritirata dal torneo di Monterrey per non dover scendere in campo con un'avversaria russa, hanno indirizzato un video-appello al presidente del Cio Thomas Bach, e a quello del Comitato Paralimpico Internazionale, Andrew Parsons, e a tutti i presidenti delle federazioni sportive e internazionali di tutto il mondo per chiedere che  atleti russi e bielorussi vengano esclusi da tutti gli eventi sportivi, comprese le Paralimpiadi invernali. 

"I Giochi Paralimpici Invernali di Pechino 2022 inizieranno tra 120 ore come celebrazione dei valori umani - dicono i campioni ucraini a turno - Noi olimpionici siamo tornati a casa il 23 febbraio e la mattina seguente siamo stati svegliati da un attacco missilistico russo alle città ucraine."

"E' una chiara violazione della Tregua Olimpica, della Carta Olimpica e soprattutto dei valori olimpici e umani. I  Paesi aggressori non dovrebbero avere alcun diritto a partecipare ad eventi sportivi. Noi siamo dalla parte della pace".

Domani il presidente del Compitato Paralimpico, Andrew Parsons e tutto il board prenderanno una decisione. 

					

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