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PECHINO 2022

Doping, il CIO chiede la squalifica di Valieva

La International Testing Agency, l'agenzia indipendente che gestisce l'antidoping a Pechino 2022, conferma la positività della pattinatrice russa
Dopo tante indiscrezioni, ecco le certezze. Kamila Valieva è  risultata positiva all'antidoping lo scorso 25 dicembre 2021, durante i campionati nazionali russi. Come già emerso informalmente, la sostanza vietata era la trimetadizina, un farmaco usato per disturbi cardiaci.

Il test è stato svolto dall'agenzia antidoping russa (RUSADA), ma la positività è stata confermata dalla WADA, l'agenzia mondiale dell'antidoping, solamente l'8 febbraio: il giorno dopo il Team Event vinto a Pechino dalla squadra russa. Automaticamente è scattata la sospensione per Valieva:  trattandosi di un test a livello nazionale, è la stessa RUSADA ad aver fermato la pattinatrice russa.  Valieva ha fatto ricorso e il 9 febbraio è stata riammessa ad allenarsi e a gareggiare dalla RUSADA, l'agenzia antidoping del suo Paese. Le motivazioni della decisione saranno note nei prossimi giorni.

Il CIO ha però deciso di fare ricorso contro la riammissione di Valieva e il caso verrà gestito dal CAS, la corte sportiva del tribunale di Losanna, che come di consueto ha aperto una divisione ad-hoc a Pechino per i Giochi Olimpici. La decisione del CAS sarà presa d'urgenza, entro il 15 febbraio: la data in cui inizierà la gara individuale di cui Valieva è grande favorita. Nel frattempo, il risultato del Team Event resta sub-iudice e le medaglie non saranno consegnate.

					

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