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Srdjan Djokovic: "Mio figlio trattato come un criminale"

Il padre del n.1 del tennis mondiale: ""Novak è la Serbia e la Serbia è Novak. Stanno calpestando la Serbia"
Credits © Getty Srdjan Djokovic
Srdjan Djokovic
"Novak è stato tenuto prigioniero".

A dirlo è Srdjan Djokovic, padre del tennista numero uno al mondo, Novak Djokovic, dopo la decisione dell'Australian Border Force di rifiutare l'ingresso al campione in carica dell'Australian Open.

"Novak è la Serbia e la Serbia è Novak. Stanno calpestando la Serbia e il popolo serbo. Noi serbi siamo un popolo europeo orgoglioso. Nella storia non abbiamo mai attaccato nessuno, ci siamo solo difesi. Questo è ciò che Novak sta ora facendo" le parole dei familari di Nole nel corso di una conferenza stampa a Belgrado.

A rincarare la dose anche il fratello Djordje Djokovic: "E' il più grande scandalo sportivo e diplomatico. Aveva lo stesso documento di diversi tennisti che sono già in Australia. È stato portato in un hotel per migranti in una stanza sporca senza effetti personali, gli è stato detto che gli sarebbero stati restituiti al suo ritorno in Europa. È stato trattato come un criminale ma è un uomo sano, rispettabile e uno sportivo che non ha messo in pericolo la vita di nessuno e non ha commesso alcun reato federale o legale".

Infine il padre di Djokovic, Srdjan, rivolgendosi direttamente al primo ministro australiano Scott Morrison, ha aggiunto: "Tu, famoso primo ministro, ti stai comportando secondo i tuoi principi, che non hanno nulla a che fare con noi e i nostri principi. Noi siamo umani e tu, signore, non lo sei".

Intanto non si risolve, per il momento, la vicenda Djokovic, con il tennista serbo bloccato in un hotel di Melbourne dove sono trattenuti viaggiatori e immigrati che hanno problemi con il visto.

Una decisione è attesa ora per lunedì, dopo il ricorso dei suoi legali contro l'espulsione dal Paese.Djokovic è stato ammesso con un'esenzione medica agli Australian Open, creando polemiche in tutto il mondo: il campione non ha infatti mai voluto chiarire se sia vaccinato contro il Covid, mentre per l'iscrizione al primo torneo del Grande Slam della stagione c'è l'obbligo di vaccino.

Le autorità australiane lo hanno bloccato in aeroporto, all'atterraggio, per un problema con i visti e hanno chiesto chiarimenti riguardo a questa esenzione. Il premier australiano, Scott Morrison, aveva subito chiarito che se le prove dell'esenzione medica non fossero state "sufficienti" Djokovic sarebbe "tornato a casa con il primo volo: chiunque cerchi di entrare in Australia deve rispettare i nostri requisiti di frontiera".

Si attende dunque la decisione sul ricorso presentato dal tennista serbo. Gli avvocati del campione serbo sono apparsi in un'udienza online, dopo che al tennista è stato annullato il visto all'arrivo in Australia, ed è ora bloccato al Park Hotel di Carlton, da dove non può uscire in base alle norme australiane sull'immigrazione.

Mentre l'udienza è proseguita fino a sera dopo due precedenti rinvii, gli avvocati di Djokovic hanno ottenuto un'ingiunzione provvisoria che impedisce alle autorità di espellere la star del tennis almeno fino a lunedì, quando è prevista una nuova udienza.

L'avvocato Christopher Tran, in rappresentanza del ministro dell'immigrazione Alex Hawke, ha affermato che il governo non si è opposto a un'ingiunzione contro l'espulsione immediata. Il giudice Anthony Kelly ha aggiornato il caso alle 10 di lunedì, una settimana prima dell'inizio degli Australian Open.

					

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