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Ibrahimovic: "Smettere? Non sono pronto"

L'attaccante del Milan a Che Tempo che Fa: "​Cerco sempre l'adrenalina per arrivare in alto, senza non arrivo, è la chiave di tutto"
Credits © getty Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic
"Il Milan è tornato a un livello alto, dove deve stare. Ibra porta magia sempre". Se la ride Zlatan, ospite su Rai3 di "Che Tempo che Fa" per presentare la sua autobiografia, "Adrenalina".

"Cerco sempre l'adrenalina per arrivare in alto, senza non arrivo, è la chiave di tutto, parte tutto dall'adrenalina", racconta l'attaccante svedese.

E a proposito di adrenalina, martedì a San Siro c'è il Liverpool, gara decisiva per il futuro in Champions del Milan. "Serve una grande partita e speriamo di fare quello che si deve fare per vincere. Non credo alla scaramanzia, sono più forte della scaramanzia. Dobbiamo fare il nostro lavoro, credere in noi stessi e fare quello che dobbiamo fare".

In rossonero per due volte, Ibra scherza anche sulla sua longevità: "Ho giocato con Paolo Maldini, adesso con il figlio e vediamo se riesco a giocare con il figlio di Daniel. Ho sempre creduto in me stesso anche se molti erano contro di me. In Svezia non mi sentivo il benvenuto, per me è importante credere in me e avere un ambiente positivo intorno. Basta credere, avere voglia e non mollare".

Ibra tocca tanti temi, dall'idolo del figlio Vincent ("gli piace molto Gattuso, gli piace la sua mentalità") a Berlusconi ("voleva che mi tagliassi i capelli, ma io dicevo: non posso perché la mia forza è nei capelli, ne sono sicuro"), passando per i confronti con Van Basten ("Mi ha messo in difficoltà, quando arrivai all'Ajax mi paragonavano a lui e la pressione era alta"), Ronaldo il Fenomeno ("era il migliore secondo me"), Mourinho ("Grande amico e allenatore, special one, mi ha fatto crescere in campo e fuori"), Ancelotti ("Grande persona e amico") e Raiola ("è sempre al mio fianco").

"Odio le feste a sorpresa come quella che ha organizzato mia moglie per i miei 40 anni - racconta poi di sé - Non mi aspettavo che ci fossero tutti, significa che ho fatto bene, che ho fatto qualcosa di positivo. Nel libro ci sono aspetti sconosciuti? Anche Ibra è fragile". L'età avanza ma lo svedese non ci pensa, anzi. "Ogni mattina sento questi dolori però in testa ho i miei obiettivi e devi abituarti a soffrire, e trasformo la sofferenza in energia per non mollare mai e andare avanti".

Il suo contratto col Milan scade a giugno. "Un giorno scade, non sappiamo quando, voglio giocare il più possibile, speriamo che sarà Milan per tutta la vita - l'auspicio di Ibra - Se ho paura di smettere? Sì, non so cosa mi aspetta dopo il calcio, non sono pronto per questo nuovo capitolo della mia vita".

C'è tempo anche per parlare di razzismo. "Quando mi urlano zingaro negli stadi non succede niente, quando offendono per il colore si fermano e si inginocchiano, io dico che servono cose concrete. Bisogna fermarsi per tutti".

					

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