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Commisso: "Vlahovic? Non mi faccio ricattare"

Il patron della Fiorentina: "Chi lo vuole deve parlare con noi, non con gli agenti"
Credits © Getty Il presidente della Fiorentina Commisso
Il presidente della Fiorentina Commisso
"Il padrone di Vlahovic si chiama Fiorentina. Chi lo vuole, deve parlare con noi, non con gli agenti. Non mi faccio ricattare da nessuno". Così Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, ai microfoni di "Tutti Convocati" su Radio24, sul futuro dell'attaccante serbo che ha deciso di non rinnovare il contratto in scadenza nel 2023.

"Sono stato criticato per essere stato trasparente con i miei tifosi quando ho detto quale era la situazione con Vlahovic e da allora, in sette partite, ha fatto 8 gol di cui solo uno su rigore. L'ho motivato e lui è un professionista che vuole dimostrare di essere forte".

"Negli ultimi anni sono andati 700 milioni ai procuratori, non si può continuare di questo passo, non dico che sono ricattato, ma qui siamo sotto scacco, tutti vogliono andare via a zero", ha proseguito Commisso.

"Vedete cosa è successo con Donnarumma e quello che succede con Vlahovic, se non era per noi non aveva l'opportunità di diventare il re qui a Firenze", ha ricordato il patron della Fiorentina.

"La Superlega? E' il contrario di Robin Hood, vogliono rubare ai poveri per dare ai ricchi". A proposito del sistema chiuso pensato dai club fondatori, simile al modello degli sport professionistici americani, il patron viola ha detto: "La cosa che non mi è mai piaciuta degli Usa è che mancano promozioni e retrocessioni. Pensate che se la Juventus retrocedesse in Serie B, sarebbe comunque lì. Per sempre! Ma dove è la meritocrazia".

Infine a proposito del progetto stadio a Firenze, Commisso ha lanciato un appello anche alla stampa: "Aiutate il calcio. Ci sono troppi poteri in Italia che distruggono aziende e persone come me che vogliono investire".

					

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