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Beccaglia, daspo al tifoso che l'ha molestata

La giornalista: "Porto avanti la mia battaglia. Le scuse non le accetto"
Credits © Greta Beccaglia Greta Beccaglia
Greta Beccaglia
“Non puoi fare questo.” Greta Beccaglia, la giornalista di Toscana Tv, inviata sabato 27 novembre, a raccogliere interviste all’uscita dallo stadio di Empoli alla fine della partita Empoli - Fiorentina, riesce a dire solo questo all’uomo che è appena passato e l’ha molestata in diretta televisiva.

Ha la voce fermissima e mostra grande calma, nessuno fa nulla, dallo studio il collega minimizza, lei va avanti con la diretta, e i tifosi che la accerchiano continuano con battute pesanti e molestie verbali. Greta decide di denunciare, arriva una pioggia di messaggi di solidarietà, esplode il caso.
 
Ieri l’uomo che ha compiuto questo gesto proprio di fronte alla telecamera è stato identificato: è Andrea Serrani, ristoratore di 45 anni, che vive in provincia di Ancona.

All'uomo stamattina è stato inflitto un provvedimento di tre anni di Daspo dal questore di Firenze.

 
Il tifoso ai microfoni del programma radiofonico La Zanzara aveva dichiarato le sue scuse alla giornalista. "E' stata una goliardata, anche a casa mi hanno redarguito": “Ma come ti è venuto in mente”,  gli avrebbe detto la sua compagna.

Un gesto di stizza dovuto al momento, sarebbe questo il motivo, ma Greta Beccaglia non ci sta: “Pensa davvero che sia una goliardata giustificata dalla rabbia perché la Fiorentina ha perso? Definire goliardia una molestia significa non aver capito la gravità di un atto. Sono dichiarazioni irricevibili. Mi pare che peggiorino tutto”.
 
Ed è proprio questo il punto, considerare il gesto come un semplice scherzo. Del resto dallo studio il collega Giorgio Micheletti, nonostante la stessa Beccaglia lo abbia difeso per non aver compreso la situazione, non ha esitato a liquidare la molestia con queste parole:
 
“Non prendertela. Si cresce anche attraverso queste esperienze” le dice Micheletti. Eppure la pacca sul sedere che ha ricevuto Greta, l’hanno vista proprio tutti.
 
Il collega si è poi giustificato per non aver colto la gravità del fatto a causa della diretta e c’è da credergli, perché la gravità non la si coglie quando manca la cultura del rispetto, quando l'idea che certi comportamenti siano normali è accettata dagli uomini e troppo spesso anche dalle donne che si sentono in colpa, che giudicano e si giudicano, quando in pochissime denunciano, ed è normale che ancora oggi un gesto oltraggioso venga considerato solo uno scherzo.

					

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