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Inter a Empoli per il riscatto

Il 'rigorino' fa ancora discutere nel giorno delle recriminazioni e delle accuse
Credits © Getty Simone Inzaghi
Simone Inzaghi
Massimo Moratti lo ha definito un 'rigorino' quello del pari della Juventus a San Siro, che brucia come uno schiaffo e che rinfocola le polemiche sul Var e gli arbitri.

Il giorno dopo Inter-Juventus non si seda la rabbia dei tifosi e la delusione di Simone Inzaghi che ha anche rimediato un cartellino rosso. Dumfries e l'errore madornale in cui è incappato sono la fotografia di una partita che l'Inter pensava di avere in pugno, mentre adesso si capisce meglio il divario fra l'olandese e Hakimi, gioiello di ieri purtroppo ceduto per fare cassa.

Nel giorno delle recriminazioni e delle accuse, anche l'allenatore prende la sua parte di responsabilità per le sostituzioni non propriamente indovinate. La platea calcistica si divide sulle regole e sull'opportunità di assegnare un rigore che in altri tempi forse non sarebbe stato concesso. I tifosi si lasciano andare via social, ma la preoccupazione riguarda soprattutto la corsa allo scudetto: l'inter non sembra avere ancora sufficiente continuità, perde punti preziosi  e anche la qualificazione alla fase successiva della Champions non è scontata.   

I prossimi giorni saranno cruciali: mercoledì l'Empoli fuori casa, domenica l'Udinese e mercoledì 3 novembre il comunque temibile Sheriff. Un ciclo di partite che forse diranno molto sulle ambizioni dell'Inter, sulla sua tempra e sulla propria capacità di alzare la testa e combattere per il titolo che oggi sembra piu' distante.   

L'Inter deve reagire anche se appare troppo dipendente dal fenomeno Dzeko con gli altri attaccanti che restano sullo sfondo. Ieri assente ingiustificato Lautaro Martinez. Il 'Toro' non era in serata e ancora una volta si riaffaccia il 'fantasma'di Lukaku, costante e feroce nel segnare e far salire la squadra.

I nerazzurri forse giocano meglio in questa stagione, ma senza Hakimi e Lukaku si sono indubbiamente indeboliti. Il campionato però è ancora lungo e tutto può succedere. Oggi la classifica è sconfortante con sette lunghezze di distanza da Napoli e Milan capoliste. Tuttavia, la vera trappola è abbandonarsi alle polemiche e sentirsi perseguitati, tocca reagire a cominciare da mercoledì.

					

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