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Maignan dopo i cori razzisti: 'Non sono vittima, sono nero e orgoglioso'

In questa battaglia: 'bisogna essere più numerosi e uniti
Credits © Getty Mike Maignan
Mike Maignan
Dopo gli insulti razzisti subiti da Mike Maignan, giocatore della nazionale francese e del Milan, durante la partita Juventus - Milan, entrambi i club hanno aperto inchieste e aspramente criticato l'accaduto.

Ma Maignan portiere, ex giocatore del PSG, oggi affida ai social una dura critica al sistema: non è sufficiente prendere posizione e schierarsi, è necessario agire in modo più organico e compatto:

"Faccio parte di un club che si sforza di aprire la strada opponendosi a tutte le forme di discriminazione. Ma bisogna essere più numerosi ed essere uniti in questa battaglia per la società che va oltre il calcio" scrive Maignan in un post sul suo profilo Instagram.

"Nei procedimenti, le persone che decidono sanno cosa si prova a sentire insulti e imprecazioni che ci relegano al rango di animali? Sanno che effetto fa sulle nostre famiglie, per i nostri cari che lo vedono e che non capiscono come possano ancora succedere queste cose nel 2021?" aggiunge il portiere del Milan.

Cosa volete che dica? Che il razzismo è sbagliato e che questi sostenitori sono stupidi? Non si tratta di questo. Non sono né il primo né l'ultimo giocatore ad aver subito tutto questo. Finche' questi eventi vengono trattati come 'incidenti isolati' e non viene intrapresa alcuna azione globale, la storia è destinata a ripetersi ancora, ancora e ancora", sottolinea il portiere rossonero consapevole che questi episodi continuano a ripetersi in tanti stadi, italiani e non.

E infine conclude: Non sono una "vittima" del razzismo. Sono Mike, in piedi, nero e orgoglioso. Finché possiamo dare la nostra voce per cambiare le cose, lo faremo.



					

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