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Berrettini nella storia: è in finale a Wimbledon

E' il primo italiano ad arrivare all'ultimo atto dello Slam inglese. Se la vedrà con Djokovic, numero uno del mondo e campione in carica
Matteo Berrettini entra nella storia del tennis italiano: il romano ha battuto in quattro set il polacco Hurkacz (6-3, 6-0, 6-7 (3), 6-4 in) 2 ore e 36 minuti ed è il primo azzurro a conquistare la finale di Wimbledon.

Domenica, in finale, il 25enne azzurro affronterà il numero uno al mondo e campione in carica Novak Djokovic. Nella seconda semifinale infatti, il fuoriclasse serbo, testa di serie numero 1 e leader del ranking Atp, ha sconfitto il canadese Denis Shapovalov, decima forza del seeding, con il punteggio di 7-6(3) 7-5 7-5.
Nei 134 anni di storia del torneo di Wimbledon mai un italiano aveva raggiunto la finale, in precedenza si era fermato alla semifinale il grande Nicola Pietrangeli 61 anni fa. Dopo questa vittoria, Berrettini salirà almeno al numero 8 del ranking ATP. Sarà numero 7 del mondo se dovesse vincere il titolo.

La partita ha visto l'azzurro dominare con il servizio, chiudendo con oltre 20 aces,  60 vincenti e 18 errori gratuiti. L'azzurro ha avuto vita piuttosto facile nei primi due set, di fronte ad un Hurcacz molto falloso. Nel terzo set, però, il polacco ha avuto un sussulto d'orgoglio vincendo il tie-break e trascinando la partita al quarto. Qui Berrettini ha mantenuto il sangue freddo e grazie a un break nel primo gioco ha preso subito il vantaggio decisivo, che poi è stato bravissimo a confermare fino a tagliare il traguardo di una storica finale.

 
Hurkacz - BerrettiniHurkacz - Berrettini
"Non ho parole, davvero. Mi serviranno un paio d'ore per capire quello che e' successo. Ho giocato una grande partita davanti alla mia famiglia e tutti il team". Cosi' Matteo Berrettini dopo il match. "Non avrei mai sognato qualcosa del genere - ammette il romano, primo italiano a giocarsi il titolo sull'erba londinese - E' un sogno troppo grande, invece ci sono. Io cerco sempre di essere al meglio dal punto di vista mentale, tattico e tecnico. Al terzo set ero convinto di vincere e invece ho perso, cosi' mi sono detto che dovevo reagire. Ricordo quando entrai qui per la prima volta due anni fa contro Federer, una partita che ho perso ma che mi ha aiutato tanto a crescere e ad essere qui oggi. Se guardero' l'altra semifinale Djokovic-Shapovalov? Sara' difficile non seguirla, mi conviene guardare, auguro buona fortuna ad entrambi. Devo crederci - conclude Berrettini - portero' qui la bandiera dell'Italia".
Matteo BerrettiniMatteo Berrettini

					

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