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Tokyo 2020

Alti livelli di testosterone: niente Giochi per Mboma e Masilingi

Il comitato olimpico della Namibia ha annunciato l'esclusione dai 400 delle due atlete
Credits © Namibia Daily News Christine Mboma e Beatrice Masilingi
Christine Mboma e Beatrice Masilingi
Il comitato olimpico della Namibia ha annunciato che le atlete Christine Mboma e Beatrice Masilingi non potranno essere al via nei 400 metri ai Giochi di Tokyo a causa dei livelli di testosterone oltre la norma.

Mboma ha corso il giro di pista in 48"54 lo scorso mercoledì in Polonia, record mondiale under 20 e settimo tempo all time nei 400. È stata anche la migliore prestazione stagionale. I 49"53 di Masilingi in un rassegna in Zambia lo scorso aprile rappresenta invece il terzo tempo più veloce del 2021.

I tempi hanno spinto World Athletics a condurre "valutazioni mediche" sulle due atlete durante il loro attuale campo di addestramento in Italia, ha detto il comitato olimpico della Namibia. I risultati hanno indicato che entrambi hanno alti livelli naturali di testosterone, ha affermato il comitato.

"E' importante segnalare che entrambi i nostri atleti non erano a conoscenza di questa condizione" ha detto.

Le ultime normative sul testosterone di World Athletics sono state oggetto di accesi dibattiti da quando sono state introdotte nel 2018. E hanno portato la sudafricana Caster Semenya, due volte campionessa olimpica negli 800 metri, a non poter correre e difendere il suo titolo a Tokyo.

Ha fatto ricorso in vari tribunali ma ha perso in entrambi i casi. Le regole hanno interessato anche altre due atlete africane di alto profilo, Francine Niyonsaba del Burundi e Margaret Wambui del Kenya, che alle Olimpiadi del 2016 hanno vinto argento e bronzo dietro la Semenya.

					

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