"Dimenticare Roma, testa a Baku".
E' grande la delusione dei turchi dopo la disfatta contro l'Italia. Tanta la gente che, sfidando il lockdown, ha guardato la partita su tablet e telefonini in parchi e piazze, pronta a esplodere in festeggiamenti che invece hanno lanciato posto a un mesto rientro a casa, ben oltre l'ora di coprifuoco, con la polizia che, considerato il clima generale, ha chiuso un occhio e forse piu'.
"L'Italia e' fortissima, ma noi avevamo tutto per fare qualcosa in piu' e invece non abbiamo fatto niente", e' il pensiero comune che accompagna le critiche all'allenatore.
La delusione e' la stessa dei giornali turchi. I due aggettivi piu' utilizzati per definire l'esordio agli Europei sono "scialbo" e "pessimo", mentre Hurriyet, uno dei principali quotidiani del Paese, incita la nazionale della mezzaluna a "non mollare", cosi' come il filo-governativo Sabah che chiede "di non abbassare la testa".
Dure le critiche all'allenatore Senol Gunes, colpevole di aver deciso di "non giocare", accusato per aver schierato i due elementi di qualita' della squadra, Calhanoglu del Milan e Yazici del Lille, a rincorrere invano Florenzi e Jorginho.
Testa comunque a Baku per Svizzera e Galles, la stampa e tifosi sono fiduciosi e guardano al clima che troveranno nella capitale dell'Azerbaigian, paese turcofono, da sempre 'fratello della Turchia'. Indubbiamente un vantaggio per cercare di dimenticare la debacle di ieri e rincorrere una qualificazione al secondo turno che tutto il Paese dava per scontata, fino a ieri.
E' grande la delusione dei turchi dopo la disfatta contro l'Italia. Tanta la gente che, sfidando il lockdown, ha guardato la partita su tablet e telefonini in parchi e piazze, pronta a esplodere in festeggiamenti che invece hanno lanciato posto a un mesto rientro a casa, ben oltre l'ora di coprifuoco, con la polizia che, considerato il clima generale, ha chiuso un occhio e forse piu'.
"L'Italia e' fortissima, ma noi avevamo tutto per fare qualcosa in piu' e invece non abbiamo fatto niente", e' il pensiero comune che accompagna le critiche all'allenatore.
La delusione e' la stessa dei giornali turchi. I due aggettivi piu' utilizzati per definire l'esordio agli Europei sono "scialbo" e "pessimo", mentre Hurriyet, uno dei principali quotidiani del Paese, incita la nazionale della mezzaluna a "non mollare", cosi' come il filo-governativo Sabah che chiede "di non abbassare la testa".
Dure le critiche all'allenatore Senol Gunes, colpevole di aver deciso di "non giocare", accusato per aver schierato i due elementi di qualita' della squadra, Calhanoglu del Milan e Yazici del Lille, a rincorrere invano Florenzi e Jorginho.
Testa comunque a Baku per Svizzera e Galles, la stampa e tifosi sono fiduciosi e guardano al clima che troveranno nella capitale dell'Azerbaigian, paese turcofono, da sempre 'fratello della Turchia'. Indubbiamente un vantaggio per cercare di dimenticare la debacle di ieri e rincorrere una qualificazione al secondo turno che tutto il Paese dava per scontata, fino a ieri.