Calcio

Udinese: "Dopo i rilievi dell'Anac pronti a lasciare lo stadio"

Il club friulano: "Ci sono amministrazioni comunali limitrofe che hanno sempre assicurato di accoglierci a braccia aperte"
Credits © gettyimages
"Con riferimento ai rilievi dell'Anac  sulla procedura di cessione del diritto di superficie, della durata di novantanove anni, dello stadio Friuli dal Comune di Udine all'Udinese  Calcio, la società, oltre a presentare ricorso nelle sedi opportune,  si dichiara pronta a lasciare la Dacia Arena chiedendo la risoluzione  anticipata del contratto con il Comune a fronte delle presunte  inadempienze rilevate dall'Anac".

Ha le idee chiare l'Udinese, dopo che l'Anac aveva rilevato  presunte irregolarità nella gestione dell' impianto.
E in una nota aggiunge: "Questa decisione giunge anche a  seguito delle pretestuose e reiterate contestazioni subite in questi  ultimi anni dall'Udinese Calcio. Il Club chiederà, inoltre, il  rimborso di 48.530.000 euro, somma pari alle spese sostenute per i  lavori di abbattimento e ristrutturazione dell'impianto. Contemporaneamente, la società si impegna ad individuare un'area  alternativa per la costruzione di un nuovo stadio, riprendendo in  esame le pratiche a suo tempo avviate. Una delle opzioni allo studio  per il nuovo impianto sarebbe Pasian di Prato". 

''L'Udinese prende una posizione precisa e importante in merito a  questi rilievi che rappresentano la classica goccia che fa traboccare  il vaso -sottolinea il direttore amministrativo di Udinese Calcio  Alberto Rigotto- siamo pronti a recuperare vecchi progetti antecedenti alla ristrutturazione di questo stadio, che stiamo seriamente pensando di abbandonare chiedendo la risoluzione del contratto di concessione.  Un contratto che è stato messo in discussione da più parti: non si è  voluto riconoscere che questo è uno degli impianti più belli d'Europa, pertanto se si ritiene che il problema sia l'Udinese, noi siamo pronti a ''togliere il disturbo''.

"L'Udinese non andrebbe a chiedere alcun risarcimento né interesse ma solamente il rientro di quelle somme che sono state  anticipate. Parliamo di circa 48,5 milioni di euro. Crediamo che la  misura sia colma nell'ambito del perdurare di questi atteggiamenti di  chi sembra che non stia riconoscendo quanto è stato fatto in questi  anni. Ci sono amministrazioni comunali limitrofe che hanno sempre  assicurato di accoglierci a braccia aperte e noi siamo disposti a  rifare degli investimenti importanti in altre località. Siamo già in  contatto, come lo eravamo in altri tempi, con altri comuni per poter  rifare -anche celermente - l'impianto altrove. Un primo contatto era  già avvenuto a Pasian di Prato ma nella cintura udinese ci sono anche  altri comuni molto vicini alle principali arterie stradali. Non si  tratta di una boutade ma di ragionamenti approfonditi e già attuati in passato. Personalmente ho nel cassetto dei progetti già disegnati e  scritti. Se arriviamo a dire tutto ciò la misura è davvero colma  rispetto a questi continui assalti avvenuti, in particolare, tramite i mezzi di informazione. Quando si comincia a parlare di risoluzioni  contrattuali le tempistiche possono essere molto veloci. Dobbiamo  pensare a fare bene le cose per i nostri tifosi, per i nostri sponsor  e la nostra squadra e non abbiamo intenzione di portare avanti un  percorso di battaglia che mai abbiamo cercato. Piuttosto, abbiamo  sempre voluto dare il nostro contributo al territorio in termini di  immagine e di ricadute economiche. Credo sia a questo punto legittimo, da parte nostra, immaginare un percorso alternativo''.
 

					

Potrebbero interessarti anche...


					

Altri articoli da Calcio