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Lille campione di Francia
Il Lille e' campione di Francia 2020-21: la vittoria per 2-1 sul campo dell'Angers consente alla squadra di Galtier di rimanere davanti al Psg e conquistare il titolo.
Una piccola citta' a Nord-Pas-de-Calais, al confine col Belgio, famosa per il freddo nelle giornate d'inverno, si risvegliera' domani sotto il sole caldo del trono di Francia. La Ligue 1 si inchina al Lille, campione per la quarta volta nella sua storia e capace di interrompere il monopolio del ricco Paris Saint Germain che si era aggiudicato sette degli ultimi otto campionati.
Un miracolo sportivo, che arriva a dieci anni dalla cavalcata portata avanti da Rudi Garcia assieme a Gervinho e a un giovane Eden Hazard, e che ha oggi in Christophe Galtier il deus ex machina di una squadra capace di sovvertire qualsiasi pronostico. Le cessioni dolorose ma necessarie di due dei giocatori di maggior talento, Osimhen e Gabriel, sembravano il preludio a un'annata d'ordinanza, dove il principale obiettivo sarebbe stato guadagnarsi un posto in Europa League.
Ma Les Dogues sono andati ben oltre ogni piu' rosea aspettativa. Galtier - che gia' due anni fa era stato bravo a guidare i suoi fino al secondo posto finale - si conferma fra i migliori tecnici di Francia, conquistando il secondo trofeo della sua carriera dopo la Coppa di Lega vinta ai tempi del Saint Etienne, ma gran parte del merito va a un'organizzazione societaria dove spicca il nome di Luis Campos, uno degli scout piu' contesi in Europa.
C'e' tanto di suo nella costruzione di una squadra che continua a sfornare talenti, dal portiere Maignan, al quale pensa il Milan per l'eventuale dopo-Donnarumma, all'esterno d'attacco Ikone', senza dimenticare il 21enne canadese Jonathan David, prelevato ad agosto dal Gent per 25 milioni per colmare il vuoto lasciato da Osimhen.
L'ambiente Lille e' stato capace di rigenerare un gioiello appannato come Renato Sanches e di rilanciare un bomber non piu' di primo pelo come Burak Yilmaz, che alla soglia dei 36 anni sta vivendo una seconda giovinezza. E se nello sfogo di Mbappe' c'e' una parte di verita' ("Qualora vincesse il campionato il Lille sarebbe per demeriti nostri, non per meriti loro"), dall'altro lato non si puo' non rendere omaggio a una squadra che ha fatto della continuita' la sua forza, mettendosi alle spalle non solo il Psg ma anche club come Monaco, Lione e Marsiglia partiti con ben altre ambizioni.
Una piccola citta' a Nord-Pas-de-Calais, al confine col Belgio, famosa per il freddo nelle giornate d'inverno, si risvegliera' domani sotto il sole caldo del trono di Francia. La Ligue 1 si inchina al Lille, campione per la quarta volta nella sua storia e capace di interrompere il monopolio del ricco Paris Saint Germain che si era aggiudicato sette degli ultimi otto campionati.
Un miracolo sportivo, che arriva a dieci anni dalla cavalcata portata avanti da Rudi Garcia assieme a Gervinho e a un giovane Eden Hazard, e che ha oggi in Christophe Galtier il deus ex machina di una squadra capace di sovvertire qualsiasi pronostico. Le cessioni dolorose ma necessarie di due dei giocatori di maggior talento, Osimhen e Gabriel, sembravano il preludio a un'annata d'ordinanza, dove il principale obiettivo sarebbe stato guadagnarsi un posto in Europa League.
Ma Les Dogues sono andati ben oltre ogni piu' rosea aspettativa. Galtier - che gia' due anni fa era stato bravo a guidare i suoi fino al secondo posto finale - si conferma fra i migliori tecnici di Francia, conquistando il secondo trofeo della sua carriera dopo la Coppa di Lega vinta ai tempi del Saint Etienne, ma gran parte del merito va a un'organizzazione societaria dove spicca il nome di Luis Campos, uno degli scout piu' contesi in Europa.
C'e' tanto di suo nella costruzione di una squadra che continua a sfornare talenti, dal portiere Maignan, al quale pensa il Milan per l'eventuale dopo-Donnarumma, all'esterno d'attacco Ikone', senza dimenticare il 21enne canadese Jonathan David, prelevato ad agosto dal Gent per 25 milioni per colmare il vuoto lasciato da Osimhen.
L'ambiente Lille e' stato capace di rigenerare un gioiello appannato come Renato Sanches e di rilanciare un bomber non piu' di primo pelo come Burak Yilmaz, che alla soglia dei 36 anni sta vivendo una seconda giovinezza. E se nello sfogo di Mbappe' c'e' una parte di verita' ("Qualora vincesse il campionato il Lille sarebbe per demeriti nostri, non per meriti loro"), dall'altro lato non si puo' non rendere omaggio a una squadra che ha fatto della continuita' la sua forza, mettendosi alle spalle non solo il Psg ma anche club come Monaco, Lione e Marsiglia partiti con ben altre ambizioni.