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Lukaku ed Eriksen non si accontentano: "Possiamo aprire un ciclo"

Il belga: "Tutti i giocatori hanno fatto un salto di qualità, speriamo che la crescita possa portare altri trofei"
Credits © getty Romelu Lukaku e Cristian Eriksen
Romelu Lukaku e Cristian Eriksen
Uno è stato espressamente richiesto da Antonio Conte e in questi due anni e' diventato un giocatore imprescindibile per l'Inter. L'altro, arrivato nel gennaio 2020, doveva far fare il salto di qualità, per mesi è stato un oggetto misterioso ed è stato sul punto di andare via prima finalmente di trovare la sua dimensione in nerazzurro. Lo scudetto numero 19 porta, fra le altre, le firme di Romelu Lukaku e Christian Eriksen.

LUKAKU: "Ma il titolo è della squadra, del club, dei tifosi, non solo mio. Non è che d'ora in avanti mi considererò un top player, sono uno che aiuta a vincere, mi metto sempre a disposizione dell'allenatore. Tutti i giocatori hanno fatto un salto di qualità, speriamo che la crescita possa portare altri trofei".

Con i tifosi nerazzurri è stato subito amore e Conte ha fatto di tutto per portarlo a Milano. "Per me giocare per l'Inter in serie A è sempre stato un sogno. Ora sono con l'allenatore che, per me, è il più forte. In campo non abbiamo mai sorprese, siamo preparati a tutto. Abbiamo vinto al secondo anno, il primo ci siamo andati vicini. Noi e Conte abbiamo vissuto il secondo posto in serie A e in Europa League come una sconfitta, l'abbiamo trasformata in motivazione".

Il belga non si cura delle voci di mercato, perché all'Inter ha tutto: "Nella mia testa sono convinto di essere in una squadra che può fare grandi cose: possiamo vincere e crescere ancora, iniziare un nuovo ciclo. Abbiamo un allenatore che cerca sempre di dare il massimo".

Anche per questo pensa che Conte non andrà via: "E' veramente contento perché si trova bene. Ha una squadra che lo segue e gli dà grande disponibilità, in allenamento e in partita. Abbiamo tutto per aprire un nuovo ciclo. La Champions? L'anno prossimo dobbiamo superare il girone, poi può succedere di tutto".

ERIKSEN: "Prima di arrivare all'Inter era stato difficile vincere. E adesso, invece, vivo forse il momento migliore della mia carriera. Una rivincita personale? Non ho rivincite da prendere contro nessuno. Io gioco soltanto a calcio: a volte va bene e altre male. Sei mesi fa vivevo una certa situazione, ma ora abbiamo vinto un trofeo e posso solo dire di essere molto felice di stare all'Inter. Questo scudetto era difficile da raggiungere e invece ce l'abbiamo fatta a 4 giornate dalla fine: questo è un buon punto di partenza... Ora possiamo continuare e costruire un ciclo. Vincere nove scudetti di fila sarà difficile, ma proveremo a costruire qualcosa di bello, vediamo cosa accadrà".

E come Lukaku, anche il danese spera nella permanenza di Conte: "è importantissimo per tutti, anche per il modo in cui giochiamo. Seguiamo alla lettera le sue indicazioni e in campo si vede. Siamo tutti felici di aver vinto con lui. Ma la sua permanenza non è una mia decisione: dipende da lui e dal club".

Eriksen rivela poi come la sua avventura nerazzurra a un certo punto abbia svoltato. "Io sono arrivato con la mente aperta per imparare. Quello che non ho capito all'inizio è che dovevo seguire sempre il sistema di Conte. Che dovevo eseguire e ricordare tutte le giocate che lui aveva preparato per la squadra. In precedenza, ero più abituato all'intuito, ero libero di prendere decisioni in un secondo in base a quello che vedevo. Invece col mister c'è sempre un piano generale da seguire. Bisogna essere preparati, sapere sempre dove sono i compagni e dove possono spostarsi. Ho dovuto imparare tutto questo, adattarmi a un ritmo diverso, poi a gennaio ci siamo parlati e ho iniziato a giocare di più e a dimostrare che ero capace. Conte dove va, vince e questo è impressionante. Sono felice di averlo come allenatore".

					

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