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Caduta e ritiro: per Rossi mondiale da incubo

Vale era partito 17°. "Peccato, servivano punti anche per morale"
Credits © Ansa Valentino Rossi
Valentino Rossi
Il Dottore non c'è più. O meglio c'è ma non si vede. Valentino Rossi anche al gran premio del Portogallo di motogp ha fatto flop.

Un week end da dimenticare in fretta. E' partito dalla 17ª posizione in griglia, una cosa mortificante per lui abituato in carriera a infilare una pole dietro l'altra, accompagnandole con vittorie a raffica.

Ricordi d'altri tempi, magnifica controfigura di un mesto presente. In sella a una Yamaha Petronas con cui non ha ancora trovato il feeling giusto dopo il terzo gp stagionale, Rossi ha provato a dare la zampata del campione, in un paio di giri è riuscito a scalare cinque posizioni, illudendo se stesso e i suoi tifosi su una possibile impresa alle porte, un colpo dei suoi. Ma poi si è trovato davanti, per paradosso, il fratello Luca Marini.

Ha cercato a lungo di passarlo, dando vita a un inedito duello familiare. Quando finalmente ha avuto ragione del più giovane di casa, esordiente in motogp, Valentino ha preso una scivolata maligna alla curva 11 e la sua corsa è finita lì, al dodicesimo dei 25 giri previsti sul tracciato portoghese di Portimao, nemmeno a metà gara.

"Peccato perchè stavo facendo una gara decente - ha commentato - oggi ero più veloce, abbiamo messo la gomma dura ed è stata la scelta giusta perché in gara avevo un passo buono. Quando parti da così dietro è sempre molto difficile perché davanti vanno tutti forte, poi ho perso tempo facendo un po' di battaglie, ho fatto anche un errore alla prima curva, però stavo venendo su bene. E' stato un peccato il mio errore, sarebbero stati dei punti importanti per il team, per il morale, non so cosa sia successo".

Per il campione di Tavullia dopo tre gare, appena 4 punti in classifica e un triste 19mo posto. Troppo poco per un nove volte campione del mondo che comunque non perde il suo consueto buonumore e pensa già alla prossima gara, in Spagna, il 2 maggio prossimo.

					

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