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Vendée Globe: arrivo in volata

Incredibile epilogo dopo 80 giorni di regata intorno al mondo
Credits © Getty Charlie Dalin su Apivia
Charlie Dalin su Apivia
Ha dell'incredibile la conclusione, già in serata di oggi, del nono Vendée Globe challenge, la regata in solitaria intorno al mondo senza scalo e assistenza.

L'organizzazione  della corsa prevede un arrivo in volata tra almeno tre concorrenti, e  questo dopo 80 giorni di navigazione intorno al globo, con distanze  irrisorie nel gruppo di testa e "appena" 6.000 miglia di distanza tra  il primo concorrente e l'ultimo (Ari Huusela, 25°), che su scala  planetaria e a vela per quanto veloce non è uno spazio abissale.       

Sempre in testa Charlie Dalin su Apivia, che al rilevamento delle 9 di  stamani dista dal traguardo di Les Sables d'Olonne 175 miglia, a una  velocità che sfiora i 20 nodi grazie ai foil di cui anche le barche in regata, gli Imoca di 60 piedi, sono dotati in gran parte.

Sta per  compiere l'impresa anche Damien Seguin su Groupe Apicil, campione  paralimpico (è nato senza la mano sinistra), sesto e primo tra le  barche senza foil, e che sta combattendo il suo personale duello con  l'unico italiano in gara, Giancarlo Pedote su Prysmian Group: i due si sono scambiati posizione diverse volte già dall'ingresso in Atlantico  dopo Capo Horn.

Ma la suspence è nel gruppo di testa: se l'attenzione  convenzionale è diretta ai primi tre per visualizzare il futuro podio, in realtà in cinque stanno dirigendo verso la Vandea con due tattiche  differenti, quella sudista e quella nordista.

Hanno scelto una rotta  più meridionale il primo e il terzo secondo i calcoli  dell'organizzazione, Dalin e Boris Hermann su SeaExplore Yacht Club  Monaco, mentre sono andati più a nord i tre successivi, il secondo  Luis Burton su Bureau Vallée 2, che naviga poco oltre i 18 nodi e  dista da Dalin appena una cinquantina di miglia; il quarto, Thomas  Ruyant su LinkedOut e il quinto, Yannick Bestaven su Maitre CoQ IV.       

La scommessa dei cinque, divisi da tattiche così diverse, è ovviamente sulla meteo: tutti scommettono su un cambiamento di vento verso  l'arrivo, come sottolinea l'organizzazione che inevitabilmente soffia  sul thrill finale: "sulla carta, il vento da sud-ovest che soffia dal  Golfo di Biscaglia assumerà una componente più occidentale per le  ultime duecento miglia, rimanendo a oltre quindici nodi. Ma quando si  arriva vicino alle rive sabbiose, la brezza dovrebbe 'tamponare' e  diminuire fino a una dozzina di nodi, il che suggerisce che i marinai  solitari dovranno probabilmente fare una, due o più strambate sotto  uno spinnaker, se la vela è a bordo e se è ancora operativo. La fine  del corso potrebbe quindi essere lenta".

					

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