La notizia è che quella bici tornerà a casa. Sfidando collezionisti e compratori isolati, ad aggiudicarsela è stato un gruppo di appassionati e amici riuniti da Davide Cassani proprio per quest’obiettivo comune: salvare quanti più possibili dei ricordi del Pirata. Per il pezzo più importante della collezione, la missione è riuscita e la bici sarà presto portata allo «Spazio Pantani», il museo di Cesenatico gestito dalla famiglia.
Alla causa si è unita anche Aste Bolaffi, la società che ha organizzato l’asta, che non chiederà le commissioni - pari al 25 per cento del prezzo battuto al martello - alla cordata romagnola.
Come detto l’impresa non è stata facile: la battaglia all'ultimo rilancio tra i collezionisti ha coinvolto anche un famoso, ma anonimo calciatore, che per la bici del Tour de France 2000 aveva rilanciato fino a 55mila euro.
Le cifre sono state esorbitanti per tutti gli oggetti battuti: maglie, opere d’arte e l’altra bici, quella preparata per Pantani in occasione dei Giochi olimpici di Sydney 2000. Per lei sono serviti 46mila euro, per una delle maglie autografate fino a 11mila euro, ma anche i quadri di Giò di Batte e Tonino dal Re hanno oltrepassato le aspettative.
Alcuni di questi quadri sono stati aggiudicati dalla cordata organizzata da Confabitare Imola, la prima ad attivarsi per salvare i cimeli di Pantani e pronta a propria volta a donare i ricordi acquistati al museo di Cesenatico. La quota residua della colletta non sarà dispersa, ma verrà donata a una società ciclistica del territorio.
In ricordo di Marco.