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De Vrij: "Lassù per rimanerci"

Il difensore olandese dell'Inter: "Conte è un vincente, trasmette passione e mentalità"
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La gioia più grande il derby vinto in rimonta, quello del 4-2, in cui ho segnato dopo aver fatto gol anche l'anno prima: un'emozione incredibile. La ferita è la finale di Europa League persa col Siviglia: a volte ci ripenso, ma subito dopo penso anche che non ha senso tornare là con la testa. Ciò che è stato è stato e dalle sconfitte si può solo imparare". Cento presenze con la maglia dell'Inter e la stoffa del leader: Stefan De Vrij saluta un 2020 difficile per il mondo e anche per i nerazzurri, che hanno da poco metabolizzato l'eliminazione in Champions League.

"Qualcosa in Europa è evidentemente mancato, in tutto il percorso non e' bastato ciò che abbiamo fatto in campo - spiega il 28enne difensore olandese in un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport' - Abbiamo lasciato qualcosa per strada, per esempio il non aver segnato contro lo Shakhtar. Ma anche in questo caso è inutile tornarci troppo su".

L'idea che l'Inter sia troppo italiana e poco europea non lo sfiora: "No, stavolta è andata male, ma non perché ci manchi qualcosa per giocare la Champions - sottolinea il centrale nerazzurro, ex Feyenoord e Lazio - L'approccio nostro è uguale indipendentemente dalle competizioni. Avremmo voluto proseguire in Europa, ma ora cercheremo di fare bene in Coppa e campionato: il fatto di poterci concentrare solo su questo può diventare un vantaggio, ma dipenderà solo e soltanto da noi".

In assoluto, la  parola scudetto non è tabù: "Tutte le parole sono ammesse nel mio vocabolario, ma come è inutile guardare troppo al passato, è inutile anche guardare troppo in avanti. Ora siamo lassù e lassù vogliamo arrivare alla fine. Come riuscirci? Vincendo ogni partita, a cominciare dalla prossima".

Per il tecnico Antonio Conte, solo parole di stima: "E' un vincente, riversa sulla squadra la sua stessa voglia e cerca di sfruttare tutto il potenziale che ognuno di noi ha dentro. Batte su quello, trasmette passione e mentalità. A me dice che sono troppo buono e che a volte dovrei essere più cattivo: anche grazie a lui su questo aspetto ho fatto dei passi in avanti".

"Conte parla di un ambiente interista un po' negativo? La negatività rimane fuori dai cancelli perché dentro siamo uniti, concentrati sull'obiettivo e lasciamo stare quello che si dice di noi".

L'anno scorso una finale e un secondo posto: cosa manca per l'ultimo scalino è presto detto: "Più lavoriamo assieme e più efficaci saranno gli automatismi e la comunicazione in campo. Abbiamo un anno di esperienza in più, siamo cresciuti tutti come collettivo e ultimamente si vede anche nei risultati".

Nel frattempo, è primo il Milan: "Hanno una buona squadra e tanti giocatori forti: mi sembrano molto uniti. E poi conosco l'allenatore (Pioli, ndr) molto bene per aver lavorato con lui due anni: è bravissimo, molto umano, ma anche molto preparato. Sono contento per la sua crescita professionale. La Juve del mio amico De Ligt? E' un po' indietro in questo momento - conclude De  Vrij - ma la conosciamo tutti: si rifarà sotto".

					

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