Una vittoria per tutto un Paese, una vittoria per se stessa: senza retorica, ma con semplicità, grinta, passione, gambe e talento da vendere. Elisa Longo Borghini trionfa sul traguardo di San Marco La Catola, forse il più difficile di tutto il Giro d’Italia numero 31.
Un Giro che era iniziato proprio con la verbanese in rosa, dopo la vittoria nella cronosquadre di Grosseto per la sua Trek-Segafredo. E un Giro che sta terminando nel segno di Longo Borghini. Verso l’arrivo c’è una salita che per tre chilometri tira al 12 per cento di pendenza: è lì che Elisa fa il forcing insieme ad Anna Van Der Breggen.
Tappa per lei, maglia rosa per l’olandese: è il successo rincorso per tutta una carriera che già l’aveva portata a un bronzo mondiale e uno olimpico, ma anche sul trono del Giro delle Fiandre.
Le classiche e le gare più dure sono il pane della 28enne di Ornavasso, risalita fino alla terza posizione in classifica generale. In vista c’è l’ultima tappa, poi un mondiale dove l’azzurra non potrà che essere tra le favorite.
Un Giro che era iniziato proprio con la verbanese in rosa, dopo la vittoria nella cronosquadre di Grosseto per la sua Trek-Segafredo. E un Giro che sta terminando nel segno di Longo Borghini. Verso l’arrivo c’è una salita che per tre chilometri tira al 12 per cento di pendenza: è lì che Elisa fa il forcing insieme ad Anna Van Der Breggen.
Tappa per lei, maglia rosa per l’olandese: è il successo rincorso per tutta una carriera che già l’aveva portata a un bronzo mondiale e uno olimpico, ma anche sul trono del Giro delle Fiandre.
Le classiche e le gare più dure sono il pane della 28enne di Ornavasso, risalita fino alla terza posizione in classifica generale. In vista c’è l’ultima tappa, poi un mondiale dove l’azzurra non potrà che essere tra le favorite.