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Si allarga lo scandalo degli abusi sulle atlete in Gran Bretagna

Le accuse non riguardano la sfera sessuale, ma pressioni psicologiche sul peso
Credits © getty le sorelle Downie
le sorelle Downie

Nuove rivelazioni sullo scandalo degli abusi nella ginnastica femminile in Gran Bretagna.

Dopo l'inchiesta della Bcc che ha portato alla luce atti di bullismo e forti pressioni psicologiche sulle atlete di vertice sin dall'adolescenza perché perdessero peso, a far crescere la polemica e i dubbi sui comportamenti degli ultimi anni sono le parole di due atlete di punta della nazionale britannica, Becky e Ellie Downie, e la notizia che il comitato olimpico locale sapeva in realtà da tempo della situazione denunciata ora da molte atlete.   

A differenza dell'analogo scandalo negli Usa, in Gran Bretagna le accuse ai coach della giovanissime campionesse non riguardano abusi sessuali, ma una coercizione maniacale e violenta a perdere peso. Una situazione "radicata e completamente normalizzata", secondo le sorelle Downie.

"Non ci siamo rese conto di quanto fosse sbagliato in quel momento - la confessione delle due atlete, medagliate ai Mondiali e atlete olimpiche - Ci sono voluti anni e anni per capire".

In particolare, Ellie afferma di essersi "a lungo vergognata dal mio peso: ancora oggi nascondo il cibo per non mangiare. Credo -l a sua conclusione - che questa incessante attenzione sul mio peso abbia lasciato cicatrici profonde che non saranno mai guarite".
 
"Stiamo parlando ora, solo un anno prima del momento più importante per il nostro sport, i Giochi olimpici, perché abbiamo il dovere di favorire il benessere dei bambini che cominciano a fare questo sport: la loro sicurezza è più importante di qualsiasi medaglia olimpica".   

La Bbc ha poi rilevato che l'UK Sport, l'organismo che si occupa dello sport olimpico, era a conoscenza della situazione dall'estate del 2019.
"Accuse scioccanti e sconvolgenti", era stata la prima reazione, ma in una email di un anno fa alcuni genitori avevano segnalato gli abusi al responsabile della sicurezza, che aveva fissato un appuntamento poi disdetto.

"UkSport - la replica di un portavoce alla tv britannica - non ha autorità per intervenire, ma siamo impegnati per garantire che gli sport di alta prestazione si svolgano in situazioni sicure per tutti gli atleti". 


					

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