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Il Brescia licenzia Balotelli

Il tecnico Lopez: "Molto deluso, ognuno è padrone del proprio destino"
Nella serata di ieri il presidente del Brescia Massimo Cellino ha dato mandato al proprio legale, l'avvocato Mattia Grassani, di spedire a Mario Balotelli la lettera di licenziamento.

Supermario non si presenta alle sedute di allenamento da meta' maggio e avrebbe presentato anche dei certificati di malattia.

Il presidente Cellino alla fine ha inteso troncare un rapporto che aveva iniziato a deteriorarsi gia' nel pieno dell'emergenza sanitaria e che, negli ultimi giorni, si e' compromesso definitivamente tra dossier, assenze ingiustificate solo per una parte, silenzi, post su Instagram e mail.

Balotelli ricevera' la lettera di Cellino nella giornata di oggi e quella che doveva essere una favola si conclude senza il lieto fine.

Massimo Cellino e' arrivato a questa decisione dopo una serie di situazioni negative, su tutte le assenze agli allenamenti e il certificato medico con i 6 giorni di prognosi per gastroenterite.

A tutto questo si aggiunge una condizione fisica precaria, altro tema di scontro tra Balotelli e la societa'. Che il divorzio fosse ormai alle porte lo aveva fatto capire lo stesso Cellino nei giorni scorsi.

"La scommessa Balotelli l'ho persa di brutto - aveva ammesso - Io l'ho tentata, il resto l'ha fatto Mario. Ho pensato che le condizioni ci fossero tutte, niente da fare. Mario vive al di sopra delle regole, oppure con regole tutte sue, gli dici una cosa e lui ne fa un'altra".

"Nella vita contano i fatti, non le parole. Siamo quello che facciamo, non quello che diciamo o che scriviamo. La verita' qui e' una sola: la squadra ha preso una strada, Mario un'altra".

Diego Lopez non usa troppi giri di parole per fare il punto su Balotelli, ormai separato in casa. Il tecnico del Brescia, al suo arrivo, gli aveva anche dato la fascia di capitano.

"Pensavo che giocando nella sua citta' potesse dare tanto - racconta - Aveva tanto da dare, ma doveva fare di piu', molto di piu'. I fatti sono questi. Quindi e' normale che sia deluso. Per Mario mi sono speso molto, ma da lui pretendevo e pretendo altrettanto. Cosa non ha funzionato? Io credo che ognuno sia padrone del proprio destino, ma non a parole. Con i gesti. Mario si allena da solo perche' i suoi compagni hanno fatto un percorso che lui non ha fatto. Era facoltativo, va bene, ma il gruppo ha preso una strada e lui un'altra".

"Su Zoom, durante la quarantena, non si e' fatto vedere. Anche se lui dice di stare bene, non e' al livello dei compagni. Ora deve recuperare, punto". E se Brescia fosse l'ultima chance per la carriera di Balotelli, Lopez non lo sa, "ha ancora 30 anni, non 40. Dipende da lui. E' padrone del suo destino. Ma cosi', no. Serve un'altra testa".

E se la salvezza prima era complicata, adesso lo e' ancora di piu' ma il tecnico uruguagio ci crede ancora. "Credo che sia molto difficile, ne sono e ne siamo consapevoli. Pero' il nostro obiettivo e' fare piu' punti possibile, dobbiamo pensare solo a noi stessi. Un risultato porta a un altro. Proviamoci".

Brescia e' stata fra le citta' piu' martoriate dal dramma del Covid "ma io credo non vadano mescolate le cose. Ci vuole molto rispetto per quanto e' successo, per chi ha sofferto davvero. Dobbiamo giocare per noi stessi, per la maglia, per i tifosi, perche' e' il nostro lavoro. Ma non confondiamo i piani. Il pallone e' una cosa, la vita un'altra". Poi una battuta su Tonali: "Se sta bene, gioca. Di lui si parla tanto, giustamente, ma e' un ragazzo innamorato del pallone", assicura Lopez.
 

					

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