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Tebas: "Per la Liga perdite fino a 1 miliardo di euro"

Il n.1 della Liga: "Ma la Serie A sta peggio, calcio italiano molto più indebitato"
Credits © Ansa Il n.1 della Liga Javier Tebas
Il n.1 della Liga Javier Tebas
Vanno da 150 milioni a un miliardo le perdite stimate dal campionato di calcio spagnolo per la crisi legata all'emergenza coronavirus.

"L'impatto economico, se non torniamo a giocare, sarà di circa un miliardo di euro, inclusi i ricavi che i club non riceverebbero dalle coppe europee; 300 milioni se giocheremo a porte chiuse; 150 milioni giocando con il pubblico. Personalmente penso che sia i campionati nazionali sia le coppe europee potranno finire", ha spiegato il presidente della Liga, Javier Tebas, in videoconferenza con i media internazionali. Cancellare la stagione "non è un'opzione sul tavolo", ha chiarito Tebas.

"Non penso che prima del 26 aprile torneremo a fare allenamenti regolari. Con la Uefa - ha proseguito - stiamo analizzando differenti scenari. Il più probabile prevede la ripresa il 29 maggio, altrimenti il 6-7 giugno, o il 28 giugno. Dobbiamo vedere soprattutto cosa succederà ad aprile".

"La crisi per il coronavirus è globale, ma in ogni Paese è differente. Il livello di indebitamento del calcio italiano è molto elevato, il doppio di quello di Liga e Bundesliga, con un giro d'affari inferiore. La situazione economica della Serie A è molto più complicata e la soluzione non può essere ingaggiare Messi. E comunque non credo andrà via".

Discutere su come gestire la classifica del campionato se non verrà concluso "è un dibattito sterile che genererebbe solo conflitti di interesse come sta succedendo in altri Paesi".

Così Tebas, chiarendo che degli effetti sportivi di un blocco definitivo del campionato spagnolo "si parlerà solo quando saremo sicuri di non poter continuare a giocare".

In una videoconferenza con i media internazionali, Tebas ha sottolineato poi che "per il calcio europeo è importante che il Fair play finanziario resista come è, nessun club può approfittare della crisi legata al coronavirus per non pagare. Ci sarebbe il rischio di un effetto domino".

E ha bocciato anche l'idea di nuovi format, inclusa la Superlega: "In questa situazione genererebbe ancora maggiore crisi per tutti, sarebbe un fallimento". 

 

					

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