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Galliani: "Se non finisce la stagione salta tutto"

L'ad del Monza: "Governo decida quando si potrá riprendere"
Credits © italpress Adriano Galliani
Adriano Galliani
"Non immaginavo il coronavirus, ma mi auguro possa ancora accadere che il Monza, con sedici punti di vantaggio dalla seconda a undici giornate dalla fine, salga in Serie B. Mi auguro che il campionato termini regolarmente e ci venga riconosciuto quel vantaggio abissale conquistato sul campo".

Lo ha detto Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, circa la possibilità che la stagione calcistica possa ripartire dopo lo stop per l'emergenza legata alla pandemia di Covid-19.

"Dovesse finire qui, non accetteremmo un congelamento della situazione - spiega Galliani, ex presidente di Lega - Abbiamo vinto il campionato, per cui faremmo ricorso ovunque: mi auguro possa finire nei prossimi mesi, se poi qualcuno ci recupererà vada giustamente in B. Ma non si può pensare che il Monza, dopo gli investimenti e i punti fatti, resti in Serie C e l'ultima della B resti in B".

"Sono fautore nel riprendere anche tra tre mesi, condivido la posizione di Infantino e toccherà al Governo decidere - prosegue l'ex vice-presidente del Milan - Non voglio ricominciare domani, se la comunità scientifica mi dice due mesi, ricomincio tra due mesi. Strano che questa cosa l'hanno capita tutti, ma non la Lega di A".

"Finendo i campionati ci sarebbe il minor danno possibile, altrimenti il calcio rischia di saltare. Vedo una stagione che si concluderà in autunno senza pubblico, ma con tutti i ricavi da sponsor e diritti tv, ed una prossima senza pubblico, se non tutto l'anno quasi". 

"Noi del Monza abbiamo tagliato il 50% dello stipendio solo ai giocatori e all'allenatore della prima squadra, non al massaggiatore o a chi, con una riduzione del genere, avrebbe avuto problemi ad andare al supermercato a fare la spesa. Gli altri settori non sono stati toccati. E i giocatori hanno detto sì un minuto dopo".

"Mi hanno sempre insegnato la solidarietà. Spero si possa fare all'interno delle squadre la stessa cosa, ad esempio non si può trattare Ronaldo come un under 23 della stessa società. Non si può fare la stessa percentuale nella stessa squadra. Bisogna parlare con tutti, singolarmente, non si può tagliare a tutti allo stesso modo". 

					

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