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Coronavirus: anche Wimbledon si arrende, verso l'annullamento

L'ufficializzazione dello stop al torneo è attesa per oggi
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Manca solo l'ufficializzazione, attesa nella giornata di oggi, ma pare ormai inevitabile che anche il torneo di Wimbledon, quest'anno non si disputerà. Nelle ultime settimane si sono svolte una serie di riunioni all'interno del prestigioso All England Lawn Tennis Club, che organizza da più di un secolo l'unico Slam giocato sull'erba, per valutare possibili soluzioni alternative alla cancellazione, come il rinvio o lo svolgimento a porte chiuse. Ipotesi di difficile attuazione, di fronte alle quali - secondo le indiscrezioni raccolte dalla BBC - gli organizzatori si sono infine arresi: per la prima volta dalla Seconda Guerra mondiale quest'anno sembra proprio che non ci saranno i Championships.

La settimana scorsa lo stesso All England Club aveva ammesso che un rinvio, magari solo di qualche settimane, avrebbe rappresentato un "significativo rischio oltreché una enorme difficoltà organizzativa". Diversamente dagli altri Slam, Wimbledon si gioca su una superficie organica, l'erba appunto, che richiede non solo una lunga preparazione (fino a 6 mesi) ma anche un'accurata manutenzione. E dunque necessita una data sicura, quando l'emergenza coronavirus sarà ragionevolmente superata, per non rischiare inutili lavori preparativi.

Se è stato possibile rinviare il Roland Garros di quattro mesi, per farlo disputare in settembre, a Wimbledon - anche per ovvie ragioni di sicurezza degli atleti - si può giocare solo nei due mesi più caldi e asciutti dell'anno, a luglio o agosto. Una finestra temporale troppo limitata per immaginare una nuova collocazione del torneo, che sarebbe dovuto cominciare il 29 giugno.

					

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