Calcio

Lega A, primo giorno di Dal Pino

"Passione, idee e fatti per tornare al vertice"
Credits © IPA Paolo Dal Pino presidente Lega A
Paolo Dal Pino presidente Lega A
Primo giorno per Paolo Dal Pino nella sede di via Rosellini, dove il neo presidente ha diretto la sua prima assemblea.

Presenti tutte le 20 società, fra cui i presidenti della Juventus Andrea Agnelli e del Milan Paolo Scaroni, quello del Brescia Massimo Cellino e del Genoa Enrico Preziosi. Dopo aver preso parte al Consiglio, invece, l'ad dell'Inter Beppe Marotta si è recato a Varese per presenziare ai funerali di Pietro Anastasi. Per il club nerazzurro era presente l'altro ad Alessandro Antonello. E a proposito della morte dell'ex centravanti della Juventus morto all'età di 71 anni, Dal Pino ha detto: "La Lega non può che unirsi al cordoglio e alle condoglianze alla famiglia di Anastasi. Per noi è un mito, ha contributo come pochi al calcio italiano". Sul mancato minuto di silenzio in tutti i campi, ha aggiunto: "Sono appena arrivato, non voglio soffermarmi su eventuali intoppi burocratici, in futuro su temi simili servirà un migliore coordinamento".

Al termine dei lavori, Dal Pino è sceso in sala stampa dove ha incontrato i giornalisti in una sorta di un discorso programmatico sul futuro del calcio italiano. "Il nostro deve tornare ad essere il calcio più bello e visto al mondo. Ci sono altre leghe oggi che sono arrivate dove noi dobbiamo tornare, per essere leader in questo mercato".

"Ho accettato perché credo ci siano delle sfide bellissime a partire dalla trasformazione attiva della Lega Serie A in una media company su scala internazionale. Questo non vuol dire fare il canale, ma l'attitudine con cui affrontare la vita quotidiana. Un produttore di contenuti da distribuire su varie piattaforme alternative a quelle attuali", ha spiegato Dal Pino. "Dobbiamo essere in grado di organizzarci e strutturarci per cogliere le esigenze di consumo dei nostri utenti finali, con un prodotto il più appetibile possibile sotto tutti i punti di vista, come l'ammodernamento degli stadi e l'internazionalizzazione".

"Ho già incontrato alcune squadre, ho intenzione di visitarle tutte per comprendere le esigenze di tutte. Vedo grande attenzione verso il calcio - ha proseguito - con società di proprietà di investitori stranieri negli Usa e Cina. Ho trovato club che hanno una passione magnifica, che dedicano risorse importanti". "Bisogna parlare con il Governo, con la FIGC e le altre istituzioni. Ho già fatto diverse riunioni, perché il calcio è molto importante nell'economia del nostro paese", ha proseguito Dal Pino.Sul delicato tema dei diritti tv, Dal Pino ha detto che "non ci sono novità perché il percorso sarà ancora lungo". "Non voglio dare date. Quello che stiamo facendo è incontrare le varie parti, come Sky, Dazn e Mediapro. Entro il primo semestre ci aspettiamo di chiudere qualcosa a livello di diritti nazionali. Vedremo anche Amazon e le altre OTT che non hanno a che fare solo con l'Italia. Per i diritti internazionali c'è più tempo", ha spiegato.

Sul tavolo c'è sempre la proposta del colosso spagnolo MediaPro, pronto a investire 1,2 miliardi di euro per la creazione di un canale della Lega. "Sappiamo cosa prende la Liga dai diritti internazionali, non so se saremo in grado di farli crescere, ma credo serva maggiore presenza. Ci vuole più presenza della Lega Sono tanti i potenziali partner con cui parlare. Dipenderà dalla nostra capacità di essere sul mercato, per far vivere la Serie A fuori dall'Italia. Servono passione, idee e fatti", ha dichiarato.

Fondamentale sarà trovare unità all'interno dell'assemblea, troppo spesso spaccata fra fazioni con diversità di vedute ed esigenze diverse. "Quella odierna è stata una riunione positiva. L'unico tema oggi su cui si è deliberato è quello di partire da una revisione dello statuto della Lega, perché ci sono alcune cose da correggere come il sistema elettivo e dei conflitti di interesse. Si è deciso di lavorarci e di trovare un percorso nuovo su cui sono certo saremo tutti d'accordo. La ricerca del consenso e dell'obiettivo comune fa parte del mio modo di lavorare. Poi io credo sia abbastanza normale che fra 20 società possano esserci punti di vista diversi", ha concluso.

					

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