26/04/2024
31/05/2012

Calcioscommesse, Buffon puntò un milione e mezzo

CREMONA - Indagato anche Bonucci. Prandelli: “Non difendo quaranta sfigatelli”. Controlli della Finanza sulle scommesse vietate per il capitano della Nazionale, che ha puntato un milione e mezzo di euro, ma non è indagato

buffonLa notizia passa di bocca in bocca e rimbalza sui media nazionali. Per lui si parla solo di scommesse, nessun avviso di garanzia però. Il problema è che i soldi delle puntate sono tanti, tantissimi. Secondo un'informativa della GdF Buffon avrebbe staccato assegni per oltre un milione e mezzo di euro in meno di nove mesi. Si tratterebbe di 14 operazioni, tutte a favore del titolare di una tabaccheria di Parma. L'avvocato del capitano della Nazionale azzurra si limita a dire che si tratta di operazioni volte a tutelare il patrimonio del calciatore. 

Nell'informativa, il nucleo di polizia tributaria di Torino scrive che al reparto è arrivata una “segnalazione di operazioni sospette” riguardante il capitano della Nazionale. Dagli accertamenti svolti dalla banca e inviati alla Finanza, si legge nel documento è emerso che “un conto corrente intestato a Buffon Gianluigi ha registrato un'anomala movimentazione caratterizzata dall'emissione, nel periodo gennaio 2010-settembre 2010 di 14 assegni bancari, di importi tondi compresi tra 50mila e 200mila euro, per un totale di 1.585.000 euro, tutti a favore di Massimo Alfieri, titolare di tabaccheria a Parma, abilitata, tra l'altro, alle scommesse calcistiche”.

Intanto oggi è iniziato a Roma il processo sportivo per la seconda tranche dell'inchiesta sulle scommesse. Oggi sono state patteggiate alcune posizioni tra cui quelle di società e tesserati. Sul fronte delle indagini si registrano novità in casa Genoa. Dagli atti emergerebbe un tentativo di estorsione ai danni di Luca Toni. In un'intercettazione l'attaccante del Genoa Sculli parla con uno dei cosiddetti zingari di alcune foto compromettenti che ritrarrebbero Toni con alcune ragazze. Secondo l'accusa i due pensavano di usare le foto per spingere Toni ad acconsentire ad alcune richieste. 

Ma la figura di Sculli appare anche in un'altra intercettazione, quella in cui Massimo Leopizzi, un pregiudicato, capo di un gruppo ultras ammette di aver testimoniato il falso per salvare il presidente del grifone Preziosi in occasione dell'inchiesta sulla partita con il Venezia nel 2006, quando Preziosi avrebbe comprato la partita per assicurarsi la promozione in serie A.