Inter-Torino 1-0
Stavolta Thohir può sorridere dalla tribuna: l'Inter torna a vincere, dopo due pareggi consecutivi con Cagliari e Roma, e si porta ad un sol punto dal quarto posto occupato dalla Fiorentina. Non erano state felici le recenti visite a San Siro del tycoon indonesiano: l'ultima gioia risaliva al derby ma erano altri tempi. Contro il Torino servivano i tre punti per dare spessore ad un progetto che è sì proiettato nel futuro ma che ha bisogno di mattoni dove costruire la prossima casa.


Per battere i granata, rabberciati in difesa e con tante assenze, ci sono volute però tanta fatica ed un gran gol di Palacio alla mezzora per mettere il cammino in discesa  ma neanche il vantaggio ha reso la vita semplice ai nerazzurri. Nel primo tempo infatti l'Inter ha faticato a trovare  spazi mettendo in mostra un possesso palla sterile. L'occasione migliore capita al 14' al Toro con Immobile che, su incerta respinta di Handanovic da calcio d'angolo, spedisce alto a porta spalancata. Le  avvisaglie del gol al 26' quando Padelli deve superarsi su colpo di testa di Palacio ma il portiere granata nulla può alla mezzora quando su assist di Cambiasso il Trenza inventa una parabola beffarda con un colpo acrobatico quasi dalla linea di fondo per il vantaggio nerazzurro.


Anche nella ripresa il  Torino si è dimostrato un avversario duro a morire e se Hernanes, tra i migliori in assoluto, e Kovacic, da quando è subentrato a uno spento Guarin a metà tempo, hanno provato invano a chiudere i giochi c'è voluta invece l'abilità di Handanovic per evitare la beffa inizialmente su Kurtic e poi su uno scatenato Cerci. Allo scadere l'ultimo brivido: intuizione di Cerci per El Kaddouri che svirgola malissimo e spreca l'opportunità. Una sofferenza fino alla fine portare a casa il  successo di misura per l'Inter ma alla fine i tre punti sono arrivati e al Toro restano solo gli applausi.


Lazio-Atalanta 0-1
Niente da fare per la Lazio, che non riesce a raccogliere la terza vittoria di fila dopo l'impresa di Firenze: all'Olimpico passa l'Atalanta, che torna alla vittoria esterna dopo cinque mesi. Successo meritato, quella della squadra di Colantuono, che già nel primo tempo sfiora il gol in due occasioni: in avvio con Estigarribia che arriva in ritardo su un suggerimento di Bonaventura ciccato da Radu; sul finire con un colpo di testa di Denis su assist di Moralez che non trova la porta. La Lazio, invece,  non pare avere molte idee e così i pericoli maggiori per la Dea arrivano da un cross sbagliato di Konko che finisce sulla traversa e da una conclusione violenta di Candreva, che Consigli respinge da campione.


In avvio di ripresa il copione  non cambia, solo che stavolta l'Atalanta sfrutta la prima occasione che le capita con Moralez, bravo a ribadire in rete un colpo di testa di Estigarribia parato da Marchetti. La situazione della Lazio peggiora al 19' quando Candreva, fin lì il migliore, simula in area bergamasca beccandosi il secondo giallo e lasciando i suoi in dieci. La gara si fa più vivace, con Moralez da una parte e Biava dall'altra che sprecano due ottime occasioni. Nel finale la Lazio tenta l'assalto,  anche se in inferiorità numerica, ma l'Atalanta regge e porta a casa i tre punti.


Parma-Verona 2-0
Il Parma stende il Verona nello scontro diretto in zona Europa League e sogna alla grande. La sfida del Tardini finisce 2-0 per gli emiliani: apre Biabiany nel primo tempo, chiude Schelotto nel recupero. La squadra di Donadoni, al quindicesimo risultato utile consecutivo, stacca il Verona in classifica e consolida il sesto posto con 43 punti, a un solo punto dall'Inter e a due lunghezze dal quarto posto occupato dalla Fiorentina.        


Il Parma inizia alla grande e dopo venti minuti la squadra di Mandorlini e' costretta a rincorrere. I padroni di casa sono subito pericolosi con un destro dal limite dell'area di Marchionni (4') che Rafael si allunga a deviare in corner. La risposta del Verona e' affidata a un colpo di testa di Toni che termina sul fondo, ma e' sempre la squadra di Donadoni a comandare il gioco. Cassano accende la luce al 10' con un assolo dei suoi, ma dopo la bella percussione centrale il barese calcia troppo debolmente per impensierire Rafael.        


Il Verona prova ad essere cinico e al 18' sfiora il gol al primo vero affondo: Romulo chiude con un colpo di tacco il triangolo con Iturbe, l'argentino entra in area e calcia di sinistro a fil di palo. Pericolo scampato, il Parma riparte a testa bassa e spezza l'equilibrio con Biabiany sugli sviluppi di un corner. La conclusione sbilenca da fuori di Gobbi viene deviata dal n.7 quel che basta per mettere fuori causa Rafael: palo e gol. Il Verona si risveglia nel finale di tempo e al 40' Toni si procura con caparbieta' una buona chance per il pari: l'attaccante sfonda in area da sinistra e va alla conclusione di mancino, ma Mirante chiude bene il suo palo e concede solo un corner agli ospiti. Nella ripresa il Verona spinge alla ricerca del pari, ma la difesa del Parma guidata dall'azzurro Paletta fa buona guardia. E nel finale la squadra di Donadoni chiude i conti.        


All'85' Biabiany sfiora la doppietta in contropiede con una conclusione su assist di Schelotto che si spegne di poco sul fondo. In pieno recupero Rafael combina un pasticcio e il Parma ringrazia: Cassano ruba palla al portiere e con un morbido 'lob' centra il palo, Schelotto a porta vuota non sbaglia il 2-0 e sul match cala il sipario.  


Sampdoria-Livorno  4-2
Nell'odierna Samp di Sinisa Mihajlovic inizialmente una sola novita' rispetto all'undici vittorioso fuori casa sette giorni fa contro il Torino. Nel consueto 4-2-3-1 blucerchiato, infatti, Palombo e' tornato in mediana, al fianco di Obiang, al posto di Renan; dietro De Silvestri, Mustafi, Gastaldello e Regini si sono schierati a protezione di Da Costa; mentre in avanti Gabbiadini, Eder e Soriano hanno appoggiato il confermatissimo Okaka. Negli ospiti, reduci dal pareggio interno contro il Napoli e privi degli indisponibili Luci e Siligardi, anche Mimmo Di Carlo ha optato per apportare una sola modifica nella formazione ammirata domenica scorsa. Nel 3-5-2 amaranto, davanti a Bardi, Castellini ha preso il posto di Coda nel trio difensivo completato da Ceccherini ed Emerson.


In mezzo spazio a Mbaye, Benassi, Biagianti, Greco e Mesbah; davanti il duo Paulinho-Belfodil. In avvio di gara si e' visto un Livorno arrembante. I toscani nei primi venti minuti hanno messo a segno un 1-2 degno dei grandi pugili, firmato da Mbaye. Il laterale di proprieta' dell'Inter, che fino a oggi non aveva mai segnato in campionato, ha siglato una bella doppietta (al 12' e al 19'), insaccando la sfera prima di testa e poi di piatto. Inguardabile, invece, la Sampdoria della prima frazione.Del tutto differente la musica nella ripresa: d'incanto il Livorno e' sparito e i padroni di casa hanno ribaltato il gioco e il risultato.


Il neo entrato Krsticic ha aperto la rimonta, al 4', con un tocco da due passi, dopo una bella respinta di Bardi.Quattro minuti dopo Ceccherini, su un innocuo colpo di testa di Okaka ha fatto il piu' classico degli autogol, mettendo fuori causa il suo portiere.Al 23', poi, e' giunto il sorpasso: Okaka ha sferrato un destro violento dal limite e il neo entrato Coda, con una deviazione sfortunata, ha messo fuori causa l'incolpevole portiere amaranto.A seguire gli ospiti si sono chiaramente sbilanciati e la Samp ha siglato la rete del definitvo 4-2: dopo un primo tentativo al 28', stoppato da Bardi in uscita, il duo Okaka-Gabbiadini ha chiuso le osticilita'al 30'. L'ex giallorosso ha servito in profondita' l'ex bolognese, il quale di sinistro ha firmato il suo ottavo gol stagionale. Vittoria meritata, nel complesso per la Sampdoria; risultato comunque troppo largo per un Livorno decisamente sfortunato.


Bologna-Sassuolo 0-0
Nel derby della disperazione tra emiliane in cerca d'autore non ci sono vincitori ma lo zero a zero finale premia più i pruriti di riscatto del Sassuolo che non gli affanni di un Bologna in caduta libera. Ha giovato al Sassuolo il ritorno in panchina di Di Francesco, al posto dell'esonerato Malesani: interrotta la striscia di sette sconfitte di fila anche se ancora una volta è mancato l'appuntamento con il gol ed è la tredicesima volta che accade in stagione. Per il Bologna, che  all'andata aveva perso per 2-1, il bilancio è in rosso: una sola vittoria nelle ultime 10 gare e due punti in quattro partite sono un allarme rosso che preoccupa.


Il primo tempo è tutto in  una traversa colpita da Sansone, che racconta delle difficoltà offensive di un Bologna impacciato e nella ritrovata fiducia del Sassuolo versione Di Francesco. Derby emiliano con poche emozioni anche nella ripresa dove il Sassuolo non ha cambiato atteggiamento ma il Bologna è parso quantomeno più motivato. Poche le vere occasioni da rete ma i padroni di casa possono rammaricarsi per un finale arrembante. Al 38' l'occasione migliore. Cross di Lazaros su punizione con Pegolo che  non riesce a bloccare il pallone. Ci prova Cherubin che trova Cannavaro attento sulla linea a respingere i tiro, anche se il pallone sbatte su Paponi che sfiora un clamoroso gol di rimpallo. Il risultato però non cambia per la delusione dei 20mila del Dall'Ara.