Appunto Misano, un pasticciaccio la cui portata è stata completamente scoperta durante il gran premio di Aragona. Proviamo a riassumere.
Dopo la falsa partenza dovuta ad un difetto del semaforo è nata la prima confusione: riavviare la procedura dai tre minuti oppure per un tempo più ampio? La differenza non è poca perché nel caso siano tre minuti entrano solo i meccanici, nell’altro caso rientrano anche tutti gli altri addetti, comprese ombrelline e villeggianti. In realtà sono entrati tutti ma per la direzione gara è come se fossero invece i tre minuti.
Naturalmente anche la fortuna ci mette lo zampino perché in questa fase sincopata i meccanici di Pedrosa, che già aveva avuto dei problemi con la moto, tentano di aggiustare quel che possono, mettendo anche le termocoperte: sfortuna vuole che si incastrino tra lo pneumatico e il parafango. Nel frattempo la Direzione gara va avanti con la procedura ma la moto non è pronta anche se viene accesa sulla linea di partenza e poi spostata nella pit lane per disincastrare la termocoperta.
Ed è in base ad una norma che prevede l’accensione solo sulla griglia di partenza e non nella pit lane che Pedrosa viene retrocesso in ultima posizione. Quindi oltre alla gestione confusa della ripartenza la Direzione gara commette un secondo errore retrocedendo Pedrosa, quando non aveva commesso nessuna infrazione: è vero che la moto viene spostata nella pit lane ma con il motore sempre acceso.
La sfortuna ci mette ancora del suo facendo in modo che Barbera arrivasse lungo in frenata e travolgesse l’incolpevole Pedrosa. Ma se non fosse stato retrocesso non sarebbe rimasto coinvolto nella bolgia delle retrovie. E qui si potrebbe discutere qualche giorno sull’interpretazione dei regolamenti. Lo faremo in altra sede. Quel che interessa qui è l’aspetto umano di un campione come Pedrosa che nell’anno in cui è più forte e potrebbe finalmente conquistare il suo primo titolo nella MotoGp, la sfortuna si accanisce contro di lui, e si aggiungono anche gli errori altrui (Direzione gara, Barbera) regalando di fatto un mondiale al suo rivale Lorenzo.
Il piccolo pilota della Honda sa bene che a meno di un cambiamento del gioco della sorte, il suo mondiale è andato. Troppo forte Lorenzo e troppi punti li separano ora in classifica. Un applauso è il minimo che Lorenzo possa fare nei confronti del suo casalingo avversario, anche se sotto i baffetti certamente il mallorchino sta sorridendo.
| foto di Mirco Lazzari